Delle circa 20.000 specie di orchidee, afferenti a quasi 800 generi diversi, diffuse dai tropici all’artico, circa 200 sono presenti in Italia. Il nome delle Orchidee deriva dal greco Orchis e fa riferimento ai due bulbi, ovoidali sotterranei, che ricordano gli attributi maschili e che, in alcune zone venivano raccolti, dalle piante estirpate durante la fioritura, per ottenere una farina dalle proprietà afrodisiache. Nei prati e nelle radure soleggiate, le Ofridi, attirano l’attenzione per la bellezza delle forme e dei colori dei fiori che, nonostante non producano nettare, vengono visitati da determinati insetti, dalla cui attività dipende l’impollinazione incrociata. La peculiare forma di uno dei petali, simile a un insetto, era stata notata da Linneo che non avanzò alcuna ipotesi circa la funzione dello strano labello; negli anni ‘60 del secolo scorso è stato accertato che l’attrazione esercitata dal fiore nei confronti dei maschi di determinati imenotteri era di tipo sessuale e che i peli e le macchie del labello servivano a stimolare uno pseudo-accoppiamento. Per attirare il maschio a distanza il fiore produce un odore simile al feromone sessuale della femmina cui somiglia; appena il maschio si posa sul labello di un fiore delle dimensioni simili a quelle della femmina della propria specie, esegue i movimenti di corteggiamento e di accoppiamento, durante i quali sul suo corpo restano attaccati i sacchi pollinici che traferirà sullo stigma del fiore successivamente visitato. In Italia sono oltre trenta le specie di orchidee che hanno sviluppato tale strategia per attirare i maschi di imenotteri i quali, grazie agli pseudo-feromoni vegetali, localizzano, anche a notevole distanza, gli habitat nei quali hanno maggiori possibilità di incontrare un partner.
Ogni specie di Ofride ha uno o più specifici insetti impollinatori e a tale interazione fanno riferimento i nomi scientifici di alcune specie. Una delle Orchidee più comuni in Europa è Ophrys insectifera che fiorisce da maggio a luglio e i cui fiori sono simili alle femmine delle vespe solitarie del genere Argogorytes, la più nota delle quali è la paleartica A. mystaceus che vive nei boschi decidui montani soleggiati; le femmine, lunghe 10-14 mm, visitano i fiori di Umbrellifere e nidificano nel terreno dove ovidepongono e nutrono le loro larve con cicaline e cimici delle piante. I maschi hanno dimensioni minori e visitano i fiori dell’orchidea spesso in competizione con quelli della congenere A. fargeii.
Singolare è il comportamento della euri-mediterranea Ophrys apifera (in foto) che, dopo l’estinzione del suo specifico impollinatore e la improduttiva attrazione esercitata nei confronti di maschi del genere Eucera, riesce a sopravvivere attuando l’autoimpollinazione a seguito della quale insorgono teratologie e anomalie varie; alcune delle quali, stabilizzandosi, hanno dato origine a una trentina di varietà differenti.
In Sicilia sono comuni l’Ofride specchio, Ophrys speculum e l’Ofride verde-bruna Ophrys sphegodes. La prima è alta 5-20 cm con infiorescenze costituite da 2 a 8 fiori, i cui sepali laterali sono di colore verdastro con striature brune; il sepalo mediano è oblungo. Il labello è trilobato con fitta peluria bruno-rossastra lungo il margine; il lobo mediano ha una macula argentea brunastra, bordata di giallo che, insieme ai lobi laterali giallo-rossastri, somigliano al dorso della femmina dell’imenottero Scoliide Dasyscolia ciliata; della quale imita il feromone sessuale che attrae i maschi.
La euri-mediterranea Ofride verde-bruna, alta da 15 a 50 cm, in estate produce infiorescenze con 4-10 fiori sessili lunghi 15-20 mm, posti alle ascelle delle brattee. Il labello, carnoso e pubescente, rivolto verso il basso, è di colore bruno con macchie più chiare al centro e disegni che ricordano l’addome di femmine di Imenotteri apoidei. I fiori producono uno pseudo-feromone simile al feromone sessuale di Andrena nigroaenea in grado di attrarre anche i maschi di altri Apoidei dei generi Colletes, Xylocopa e Andrena. Anche l’Orchidea verde-bruna può, per via vegetativa originare nuovi individui dalle gemme avventizie emesse da uno dei due bulbi basali. Le strategie riproduttive adottate delle Orchidee, che coinvolgono i maschi di vari Imenotteri sono un importante elemento del successo, basato sulla seduzione, di tale numeroso e diffuso gruppo di piante.