In linea con le direttive nazionali e con le indicazioni contenute nell’Agenda 2030 dell’ONU, la Regione Toscana ha identificato una specifica Strategia regionale di sviluppo sostenibile. L’obiettivo è quello di definire un modello di sviluppo regionale che sia in linea con i 17 Sustainable Development Goals (SDGs) contenuti nell’Agenda 2030 ed avviare una propria strategia concreta di sostenibilità. Partendo dalle cinque dimensioni di sostenibilità, ovvero Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership, la Regione Toscana si è concentrata sia sugli aspetti più strettamente legati alle possibili strategie da mettere in campo nei prossimi anni, sia sui relativi indicatori utili per il monitoraggio e sui risultati dei processi di partecipazione che hanno contribuito ad ampliare la visione generale. È stato considerato il ruolo e il contributo che le Università possono fornire in termini di approfondimenti specifici e di proposte future. In questo contesto l’Università di Firenze ha ricevuto il finanziamento dalla regione Toscana per lo svolgimento del progetto STREAMING che si propone di individuare delle strategie volte alla mitigazione e alla gestione dei rischi e dell’impatto ambientale in aree urbane e rurali. Partendo da un approccio multidisciplinare, si punta alla definizione dei rischi e alla loro gestione, allo scopo di raggiungere il massimo livello di sostenibilità ambientale attraverso innovazioni di prodotto e di processo. La tematica “ambiente nelle aree urbane e rurali” ha molteplici risvolti e possibilità di interventi che il progetto STREAMING ha valutato attraverso differenti casi di studio allo scopo di coinvolgere sinergicamente le principali aree di interesse ed analizzare le significative criticità ambientali legate al territorio toscano e ai settori produttivi regionali.
Il progetto PAC (Il ruolo delle pratiche agricole nella mitigazione delle emissioni climalteranti) si è proposto di valutare le emissioni dei principali gas serra (CO2, CH4, N2O) e NH3 legate alla fertilizzazione e alle tecniche agronomiche. I risultati del progetto hanno contribuito a fornire informazioni per la definizione di modelli di gestione agronomica sostenibili e con produzioni elevate. In particolare sono stati valutate differenti strategie di gestione della fertilizzazione e differenti modelli di coltivazione (biologico e convenzionale). L’impiego del digestato come fertilizzante organico fornisce rese colturali confrontabili con quelle ottenute con le fertilizzazioni chimiche ed impatti ambientali sensibilmente inferiori, soprattutto in fase di produzione, fornendo le basi per lo sviluppo di modelli di coltivazione sostenibili che assicurino produzioni di cibo elevate, valorizzazione delle risorse e riduzione degli impatti ambientali (SDGs 2, 12, 13). Il sistema di coltivazione biologico assicura una riduzione degli impatti dall’attività agricola confermandosi come valida strategia di produzione di cibo sano e rispettoso dell’ambiente (SDGs 12 e 13). Le strategie gestionali degli spazi verdi urbani definite all’interno del progetto contribuiscono alla creazione di un modello di sviluppo sostenibile e a basso impatto capace di contrastare il fenomeno del cambiamento climatico (SDGs 13).
Il progetto PhotoWING (Fotobioreattore automatizzato per alte efficienze fotosintetiche) è stato dedicato alla sperimentazione di prototipi di nuovi GWP® in grado di migliorare l’efficienza fotosintetica nella produzione di biomasse microalgali con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e di incrementare la sostenibilità della produzione della biomassa algale. Sono state inoltre realizzate analisi tecnico-economiche di produzione e bilanci energetici. Infine, è stata analizzata l’efficacia di crescita di ceppi microalgali su reflui di origine agro-industriale. La maggiore produttività per superficie occupata e l’incremento di efficienza di utilizzo della luce, quando le microalghe sono coltivate in fotobiorettori innovativi integrati a luce LED, si traduce in una maggior sostenibilità del processo con benefici in termini di ricadute ambientali, in particolare maggiore tutela e rispetto dell’ambiente e minore inquinamento atmosferico (SDGs 7 e 13). Le biomasse prodotte durante l’attività di ricerca sono state quindi utilizzate per prototipare e/o sviluppare alimenti innovativi, nutraceutici, o per la creazione di estratti da testare come biostimolanti, prodotti ad alto valore aggiunto, inserendosi in un'ottica complessiva di sviluppo sostenibile ed economia circolare. Lo sviluppo di tali prodotti, che presentano elevati profili nutrizionali e componenti salubri, risultano potenzialmente adeguati alle esigenze nutrizionali di bambini, donne in gravidanza e allattamento e persone anziane (SDGs 2 e 3).
I risultati del progetto saranno presentati in occasione dell’evento conclusivo che si svolgerà martedì 30 marzo 2021 dalle 9.00 alle 13.00 in modalità online sulla piattaforma Webex al link:
https://unifirenze.webex.com/unifirenze/j.php?MTID=m9fa39a93848b2c32d484618461a21b48