Chiunque abbia avuto a che fare con la zootecnia o qualsiasi altra attività agricola nel Mugello non può non aver incontrato Adriano Borgioli almeno una volta. Nato a Firenze nel 1947, si è dedicato allo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento nel Mugello fin dall’età di 19 anni, quando ha avviato il recupero e la trasformazione dell’azienda Valdastra in Borgo San Lorenzo, rinunciando all’attività nello studio notarile di famiglia, cui era stato instradato dalla sua laurea in Giurisprudenza. Uomo appassionato del suo lavoro e innamorato del Mugello e della sua azienda, cui ha dedicato tutta la vita, era sempre disponibile ogni qual volta una ricerca aveva bisogno di sperimentare nuove soluzioni per l’allevamento del bovino da carne. Non si contano infatti i progetti che hanno usufruito dei suoi animali, delle sue strutture aziendali, dei suoi dati produttivi o, più semplicemente dell’enorme esperienza di Adriano. Presso l’azienda Valdastra sono state sperimentate soluzioni innovative relative all’alimentazione e alla gestione degli animali, alla gestione dei pascoli, alle strutture di allevamento e al miglioramento del benessere degli animali. I dati aziendali che Adriano ha messo a disposizione dei ricercatori sono stati preziosi per monitorare l’introduzione di sistemi di produzione innovativi e hanno consentito di diffondere le innovazioni stesse nel territorio. D’altra parte, Adriano era uno sperimentatore per natura, spinto dalla sua innata curiosità e dalla passione per il suo lavoro, ha svolto più volte il ruolo di pioniere, fin da quando, insieme a un piccolo gruppo di altri imprenditori mugellani, ebbe l’intuizione di portare la razza Limousine nel Mugello, contribuendo a farla diventare un elemento connotante del territorio e una realtà di eccellenza a livello nazionale. E poi la sfida dell’agricoltura biologica, che lo ha visto convertire l’azienda negli anni ‘90 e, più recentemente, in veste di promotore dell’associazione BIO Mugello; il suo impegno concreto nella cooperativa agricola Firenzuola (CAF), nell’Associazione Regionale Allevatori, nel consorzio di bonifica Medio Valdarno, nel Consorzio Agrario, nell’Associazione Nazionale Allevatori Charolaise e Limousine italiane, di cui era diventato Presidente in un periodo molto delicato di transizione, testimoniano quanto Adriano fosse un personaggio di primo piano non solo nella sua terra, ma anche a livello regionale e nazionale.
Adriano è stato anche la testimonianza di quanto un allevatore possa amare profondamente i suoi animali, cui era legatissimo e per i quali non smetteva mai di cercare soluzioni tecniche che garantissero le migliori condizioni di benessere, investendo sulle strutture e sui sistemi di gestione.
Le sue scelte tenevano anche in grande considerazione il rapporto tra allevamento e territorio, valutando con attenzione il carico degli animali e la corretta gestione delle aree a pascolo e a bosco dove applicava l’allevamento estensivo delle fattrici per la produzione dei vitelli. Testimonianze questa di estrema attualità, in un tempo in cui l’allevamento del bovino da carne è continuamente messo in discussione dal punto di vista del benessere animale e dell’impatto ambientale.
Recentemente Adriano era anche diventato membro dell’Accademia dei Georgofili, una nomina che Adriano ha accolto con grande entusiasmo e che lo rendeva particolarmente orgoglioso. In effetti anche prima di diventarne membro, Adriano ha partecipato a moltissimi eventi presso l’Accademia, portando il suo contributo di esperienza e la sua testimonianza di allevatore impegnato a migliorare costantemente la sua azienda.
Il mondo della ricerca deve molto ad Adriano e per questo, a nome di tutti i colleghi dell’Università di Firenze e dell’Università di Pisa che hanno avuto la fortuna di collaborare con lui abbiamo sentito il bisogno di ricordarlo e di ringraziarlo.
Ci mancherai Adriano, ci mancherà la tua intelligenza, la tua curiosità, la tua esperienza, il tuo entusiasmo e la tua voglia di partecipare, mancherai a noi ricercatori e ai tuoi amati animali.