"Provocata dal fungo Zymoseptoria tritici e causa di necrosi fogliare, la septoria del grano è una delle principali malattie al mondo che attacca le colture di grano tenero (fino al 40-55% di perdita di resa nei casi più estremi)", ricorda l'Inrae, Institut national de la recherche agronomique.
Se oggi questa malattia viene combattuta principalmente con l'ausilio di fungicidi, "lo sviluppo di una resistenza a questi prodotti fitosanitari da parte del fungo e la necessità di ridurne l'uso" hanno fatto sì "che la ricerca lavori da molti anni su diverse alternative come lo sviluppo di varietà resistenti”.
Un programma di ricerca internazionale co-diretto dall'Inrae e Florimond-Desprez in collaborazione con l'Università di Wageningen e il dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti, avviato nel 2012, ha già permesso di caratterizzare, nel 2018, il gene Stb6, che "conferisce resistenza contro parte della popolazione di questo fungo". E il team ha appena annunciato l'identificazione e la caratterizzazione di un nuovo gene di resistenza, chiamato Stb16q1.
Quest'ultimo aiuta "a fermare la crescita del fungo all'inizio dell'infezione, quando entra nel tessuto vegetale", spiega il team di ricerca. Parallelamente, il team ha sviluppato anche dei marcatori diagnostici per seguire questo gene nelle diverse fasi dei programmi di selezione varietale del grano, che sono disponibili per i selezionatori. Recentemente introdotto nelle varietà di frumento coltivate, questo gene rallenta notevolmente la penetrazione e la crescita del fungo nei tessuti della pianta. “Tuttavia, l'introduzione di questo gene di resistenza nelle varietà di grano deve essere eseguita con prudenza e deve essere combinata con altri fattori di resistenza alla malattia", sottolinea l'Inrae.
Questi risultati aprono quindi nuove prospettive per la selezione delle varietà di grano. Con altre leve come il biocontrollo, "lo sviluppo di varietà di frumento resistenti alla septoria permetterebbe così di ridurre l'uso di prodotti fitosanitari nelle colture in pieno campo per sviluppare un'agricoltura più sostenibile".
da: Agrapress, Rassegna della stampa estera n. 1367, 28/1/2021