Il progetto BrasExplor mira a caratterizzare la variabilità genetica delle rape e dei cavoli del bacino del Mediterraneo ed è stato recentemente finanziato dal MIUR, per la parte italiana, nell'ambito dei progetti Prima. Il progetto, della durata di 3 anni, è coordinato da Anne-Marie Chèvre, presso l’« Institut de génétique, environnement et protection des plantes » INRAE, Francia.
Le rape e i cavoli, che rappresentano una parte importante della produzione orticola mondiale, sono originari del bacino del Mediterraneo. Sia popolazioni selvatiche che varietà locali (landraces) si trovano in ambienti spesso molto contrastanti per il clima e i suoli, dal nord dell’Europa fino alla zona subsahariana. L’esplorazione di questa diversità può fornire strumenti genetici per lo sviluppo sostenibile dell'agricoltura mediterranea, che deve confrontarsi con sfide difficili a causa dei cambiamenti climatici.
Gli obiettivi di BrasExplor sono di collezionare e analizzare questa diversità per identificare le basi genetiche dell'adattamento delle Brassiche alle condizioni climatiche sub-ottimali. Cento popolazioni di cavoli (Brassica oleracea) e di rape (Brassica rapa) saranno sequenziate per identificare l'associazione di polimorfismi nucleotidici sia con caratteristiche degli ambienti sia con microbiomi dei suoli. Questi dati genetici serviranno per esplorare la struttura delle popolazioni, i legami fra linee domesticate e selvatiche, l’impatto delle pratiche agricole e dei vincoli ambientali. Gli studi genetici saranno complementati con lo studio di caratteri fisiologici. Questi lavori sono finalizzati a proporre metodi colturali per lo sviluppo di popolazioni locali esistenti e nuovi con lo scopo di conservare la diversità genetica delle Brassica in situ e ex situ. Per le varietà locali, la collaborazione con agricoltori consentirà di identificare i sistemi di coltivazione più appropriati e sviluppare nuovi mercati di nicchia.
Il progetto BrasExplor associa 12 partner accademici e privati da 7 paesi del bacino del Mediterraneo ed è finanziato, tramite il programma Prima, per 3 anni, con 864 897€. I partner italiani sono il Centro di Genomica e Bioinformatica del CREA ed il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche (STEBICEF) dell'Università di Palermo.
Poiché le brassiche, nelle loro diverse morfologie, vengono tradizionalmente consumate nelle diverse regioni italiane, sono benvenute informazioni, materiali fotografici, ricette tradizionali relative a queste piante.
I contatti relativi al progetto sono i seguenti:
Valeria Terzi, CREA-GB, valeria.terzi@crea.gov.it; Fulvia Rizza, CREA-GB, fulvia.rizza@crea.gov.it; Anna Geraci, Università degli studi di Palermo, anna.geraci@unipa.it
FOTO: un particolare tipo di brassica che viene da Soleto (LE) dove questa pianta viene chiamata “mugnoli” e viene usata (solo le infiorescenze giovanissime) per cucinare i “tria (tagliatelle) cu lli mugnoli”