È ormai noto che le aree verdi hanno un ruolo fondamentale nella riduzione dell’incidenza delle cosiddette patologie “urbane” in particolar modo su quelle che interessano la sfera psichica. Ma in che modo l'esposizione e l’interazione con la natura le può ridurre? Esistono due teorie consolidate su come la natura influenzi il cervello, entrambe basate sull’assunto che la natura ha un effetto riparatore sulla funzione cognitiva ed emotiva. Non sono il “vuoto” o la quiete a essere efficaci, ma è la natura nella sua gloria disordinata, selvaggia, rumorosa, diversificata, che ha il maggiore impatto nel riportare una mente stressata a uno stato calmo e vigile.
Questa idea non è nuova, né è sorprendente. Molte persone cercano rifugio nella natura per migliorare o ripristinare il proprio benessere e la ricerca ha misurato questi effetti rigeneranti e riparatori evidenziando benefici che includono una maggiore calma e autodisciplina, una diminuzione dell'agitazione e dell'aggressività e un aumento delle principali funzioni cognitive.
I risultati, però, sono stati sinora trascurati e quasi mai associati a una buona progettazione urbana nel nostro paese, anche per il fatto che i dati rimangono spesso confinati nelle riviste accademiche e non vengono efficacemente divulgati e, soprattutto, applicati.
La conseguenza è che molti spazi verdi sono privi di originalità, monotoni e mancano degli elementi di base per evocare riferimenti alla natura e non incoraggiano a camminare o godersi gli elementi naturali. Non basta, infatti, aumentare la quantità di verde esempio piantando più alberi che possiamo (senza però dire dove piantarli, come piantarli, che specie piantare, come e chi dovrà gestirli). Dobbiamo anche porre una particolare attenzione alla qualità del progetto e comprendere i potenziali effetti sui cittadini. E ciò non può prescindere dal coinvolgimento diretto della comunità.
Per raggiungere questo obbiettivo dobbiamo quindi chiederci: stiamo piantando alberi per organizzare le persone o stiamo organizzando persone per piantare alberi? La risposta è probabilmente "sì" a entrambi.