Lo scorso 10 novembre, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo politico sul prossimo quadro finanziario dell’UE per il periodo 2021-2027 (il bilancio dell’Unione) e sul fondo speciale per rispondere alla crisi economica dovuta alla pandemia del Covid-19. L’accordo politico sui testi giuridici è stato raggiunto, ma tutto questo pacchetto legislativo e le risorse finanziarie, dipendono dall’approvazione finale del Parlamento europeo e del Consiglio europeo. Quello che poteva sembrare un passaggio istituzionale pro-forma, rischia invece un blocco a causa del veto di Polonia e Ungheria che rifiutano che i fondi UE siano condizionati dal rispettoo dello Stato di diritto. Sono in corso negoziati per superare questo impasse procedurale che mette a repentaglio una vera occasione di rilancio dell’UE e di ripresa post-crisi Covid-19
In cosa consiste questo accordo
Il fondo denominato NextGenerationEU è uno strumento dotato di 750 miliardi di euro, tra prestiti e sovvenzioni, destinato a stimolare la ripresa e a riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia. Il suo fulcro è costituito da 672,5 miliardi di euro in prestiti e sovvenzioni disponibili per sostenere le riforme e gli investimen: intrapresi dai Paesi dell'UE. NextGenerationEU opererà inoltre apportando fondi aggiuntivi ad altri programmi o fondi europei come Horizon 2020, InvestEU, Just Transition Fund (JTF) ed il Fondo per lo sviluppo rurale (FEASR).
Per l’agricoltura NextGenerationEU prevede di destinare globalmente per le misure di sviluppo rurale un supplemento di 8,07 miliardi di euro. Il Parlamento europeo e la Presidenza tedesca hanno modificato l’iniziale proposta della Commissione, innanzitutto anticipando la disponibilità delle risorse già al 2021, vista l’urgenza di contrastare la crisi, e poi aggiungendo dei criteri di condizionalità per spendere questi fondi supplementari.
Si prevede che circa il 30% degli 8,07 miliardi di euro di aiuti saranno disponibili già nel 2021, e il restante 70% lo sarà nel 2022. Per una ripresa economica solida e con un respiro di lungo periodo, è stato previsto nei testi di regolamento che almeno il 55% di queste risorse sia destinato ad investimenti di sostenibilità e di digitalizzazione delle aziende agricole. Più specificatamente saranno privilegiati quegli investimenti che mireranno all’ottimizzazione degli input per un’agricoltura intelligente e di precisione, che favoriranno la digitalizzazione e la modernizzazione dei macchinari e delle attrezzature di produzione.
Inoltre, si darà risalto alle energie rinnovabili come il biometano e allo sviluppo e sostegno di filiere corte e sostenibili. Anche i giovani agricoltori potranno beneficiare di questa importante parte di risorse supplementari.
In dettaglio saranno finanziabili dal nuovo fondo gli investimenti, effettuati da agricoltori e industrie di trasformazione, che contribuiscono a una ripresa economica sostenibile e uno sviluppo delle tecnologie digitali essi possono essere sostenuti con un contributo fino a un livello massimo del 75% dei costi sostenuti.
Per i giovani agricoltori, è previsto un aumento del massimale per gli aiuti all'avviamento dell’attività dagli attuali € 70.000 a € 100.000.
Per il cambiamento climatico, degli 8 miliardi di NextGenerationEU per lo sviluppo rurale, il 37% sarà legato ad azioni positive a favore del clima e per il benessere degli animali. Queste risorse si aggiungeranno al 30% previsto dal pacchetto finanziario della prossima programmazione 2021-2027, che dovrà essere dedicato alla lotta al cambiamento climatico.
Fra le misure finanziabili ricadranno prioritariamente: il sostegno all’agricoltura biologica, le misure per la conservazione del suolo e della sua fertilità, il miglioramento dell'uso e della gestione dell'acqua, la creazione, conservazione e ripristino di habitat favorevoli alla biodiversità.
È importante rilevare che l’UE finanzierà fino al 100% le misure ammissibili dai fondi aggiuntivi forni: da Next Generation EU, quindi gli Stati membri non dovranno cofinanziare le azioni con risorse nazionali prese dai loro bilanci. Degli 8,07 miliardi aggiuntivi, 269 milioni di euro nel 2021 arriveranno in Italia ed altri 641 seguiranno nel 2022. La partita è più che mai di grande importanza strategica perché si tratta di rispondere a delle sfide epocali , sostenibilità e digitalizzazione. Una opportunità rara, se non unica!
Riusciranno le regioni italiane a cogliere questa opportunità spendendo bene nei due anni queste risorse supplementari, parallelamente a quelle ordinarie che spesso sono in ritardo di esecuzione?