Il Jury International des Prix dell' Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (OIV), “l’ONU del vino”, ha assegnato il "Prix OIV - 2020 – Award" all’opera “Il Grande Libro del Vermouth di Torino”, pubblicata da Edizioni OICCE di Canelli, curata in Italiano e in Inglese da Giusi Mainardi e Pierstefano Berta, ritenuti fra i migliori esperti di storia del vino, e soci dell’Accademia dei Georgofili, dell’Accademia di Agricoltura di Torino e dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino.
Si tratta di un riconoscimento davvero gratificante perché è frutto di una selezione molto severa ed esigente che premia quelli che sono considerati a livello mondiale, i migliori libri di argomento vitivinicolo. L’edizione 2020 del Premio OIV ha visto infatti giudicare molte opere provenienti da ben 4 continenti.
Il volume è patrocinato dalla storica Accademia di Agricoltura di Torino e dall’Istituto del Vermouth di Torino.
In questo libro, a raccontare il mondo del Vermouth di Torino sono 14 Autori che per la loro professione sono profondi conoscitori del tema di cui trattano: Giusi Mainardi (Docente di Storia del Vino - Università di Torino), Pierstefano Berta (enologo e storico del vino, esperto di wine&spirits), Maria Teresa Della Beffa (Orto Botanico di Torino), Franco Chialva (coltivatore di erbe officinali), Giovanni Appendino (Professore di Chimica Organica Università Piemonte Orientale), Vittorio Pregno e Mauro Chiusano (enologi, esperti in estrazione degli aromi di spezie e piante aromatiche), Moreno Soster (Dirigente della Regione Piemonte che ha seguito l’ottenimento della IG per il Vermouth di Torino), Piero Porcu (Funzionario dell’Agenzia delle Dogane), Maria Cristina Baldini (Esperta in marchi e brevetti), Gian Carlo Ferraris (artista, esperto in storia delle etichette), Bruno Borio e Claudio Bosticco (collezionisti di etichette di Vermouth), Fulvio Piccinino (esperto di mixology). Attraverso i loro interventi si può vedere come il Vermouth di Torino entri a pieno titolo fra le eccellenze territoriali, unendo storia, scienza enologica, economia, cultura e stili di vita.
Con centinaia di bellissime immagini a colori, si comunica l’identità del più classico vino aromatizzato piemontese, nato a Torino nel 1700 e divenuto un simbolo del rito dell’aperitivo in tutto il mondo. Le oltre 300 pagine dell’opera raccontano, in modo profondo, ma anche agile e avvincente, le vicende di tre secoli di storia sociale ed economica. Si illustrano le proprietà di erbe aromatiche e spezie, le tecniche di elaborazione, la chimica dei profumi, l’analisi sensoriale, le splendide immagini di grandi artisti della pubblicità, la normativa di produzione, la tutela dei marchi, le etichette storiche, la nascita e l’affermazione delle celebri ditte di produzione, i nuovi riti dell’aperitivo, i celebri cocktail internazionali. Si giunge fino ai più attuali successi, arrivando al recente riconoscimento del Vermouth di Torino come Indicazione Geografica da parte dell'Unione Europea e alla costituzione del Consorzio del Vermouth di Torino, nato per promuovere e tutelare questo grande prodotto.
E’ decisamente un prestigioso traguardo il fatto che l’ Organization Internationale de la Vigne et du Vin (OIV) abbia ritenuto di premiare quest’opera. Infatti l’OIV, che ha sede a Parigi, dove è stata fondata nel 1924, è un’organizzazione intergovernativa considerata come il principale riferimento tecnico-scientifico nel settore mondiale del vino. E’ formata dai più importanti Paesi vitivinicoli di tutto il mondo, naturalmente anche dall’Italia, con lo scopo di orientare le ricerche scientifiche e tecniche, di proporre e formulare normative per la produzione, la commercializzazione e la tutela dei prodotti vitivinicoli, operando attraverso l’opera di commissioni internazionali.
Foto: Giusi Mainardi e Pierstefano Berta
Fonte: Comunicato stampa