Le lampade a LED possono essere utilizzate con successo anche nell’Italia meridionale come fonte di illuminazione supplementare per migliorare la produzione del pomodoro in serra. In autunno e inverno la radiazione solare non è sufficiente per garantire produzioni ottimali del pomodoro. È quanto emerge dal lavoro pubblicato sulla rivista internazionale Agronomy che riporta i risultati ottenuti nell’ambito del progetto di ricerca “SOILLESS-GO” finanziato dalla sottomisura 16.2 del PSR Puglia 2014–2020.
Durante l’attività di ricerca svolta dall’Università di Bari, tre varietà di pomodoro da mensa sono state coltivate su lastre di lana di roccia in un’innovativa serra in vetro, semichiusa, in cui sono state installate recentemente lampade LED “toplight” per garantire un’intensità di radiazione luminosa di almeno 168 µmol m-2 s-1 per 18 ore. I ricercatori baresi hanno dimostrato che usando i LED come fonte di luce supplementare, da dicembre a marzo, la crescita delle piante e la produzione aumentano consistentemente. Con la luce artificiale la varietà ‘Juanita’ (del tipo “ciliegino”) ha prodotto il 24% in più rispetto alla stessa varietà coltivata senza luce artificiale, ma la differenza di produzione è stata ancora maggiore per il “datterino” ‘Solarino’ (+58%) e per il “ciliegino” ‘Sorentyno’ (+43%).
I risultati di questo studio evidenziano che l’utilizzo dei LED come fonte di illuminazione supplementare in ambiente Mediterraneo permette di incrementare la produzione annuale di pomodoro; la risposta alla luce dipende però dal genotipo, per cui per ottimizzare l’investimento è di fondamentale importanza la scelta varietale.
Riferimento bibliografico:
PALMITESSA O.D., PACIELLO P., SANTAMARIA P., 2020. Supplemental LED Increases Tomato Yield in mediterranean Semi-Closed Greenhouse. Agronomy, 10, 1353, https://www.mdpi.com/2073-4395/10/9/1353/pdf
Fonte: Comunicato Stampa