Le città ospitano numerose specie di piante spontanee e coltivate che, oltre ad assolvere funzioni ornamentali e paesaggistiche, attraggono e sostengono insetti antofili molti dei quali assicurano il trasferimento del polline e l’impollinazione incrociata. Le api mellifere, nelle aree urbane, trovano condizioni favorevoli al loro sviluppo e accumulano abbondanti scorte di miele e polline che vengono, in parte, prelevate da apicoltori non professionisti. Una specie entomogama ornamentale, che attrae i pronubi con nettare e polline e che, per la sua adattabilità, e per il portamento arbustivo, viene sempre più spesso impiegata per realizzare siepi a portamento informale nei parchi e giardini dell’Italia meridionale, è Duranta erecta. Tale Verbenacea, originaria del sud America, è stata introdotta in Europa alla fine del 1500 e diffusa per le sue apprezzate caratteristiche. Le foglie, ovato-lanceolate di colore verde, sono persistenti con il margine irregolarmente dentellato. A partire dalla tarda primavera e per tutta l’estate, produce lunghi racemi di piccoli fiori con cinque petali di colore blu-violetto tendente al lilla e dal delicato profumo. Questi, una volta fecondati, producono drupe carnose sferiche della grossezza di un piccolo cece di colore giallo, che sono velenose per gli uomini ma ricercate da molti uccelli i quali, nei luoghi di origine disseminano la pianta. Fra gli antofili indigeni frequenti sono i lepidotteri Cacireus marchalli, Pieris brassicae e P. rapae. Oltre alle api i pronubi che più attivamente visitano i fiori durante il lungo periodo della fioritura, sono gli Apoidei Megachilidi dei generi Osmia e soprattutto Anthidium. Secondo il collega Cappa, l'esemplare in foto potrebbe essere un Anthidium florentinum data la presenza di aree gialle anche sul torace (forse un maschio). Il periodo di volo di queste belle api solitarie comprende tutta la stagione estiva, anche se, purtroppo, sembrano essere sempre più rare sebbene non ci siano stime precise”. La specie, che è univoltina, visita i fiori di numerose altre essenze. Nei mesi di giugno e luglio, sui fiori di D. erecta, durante il mattino su una singola pianta, sono stati osservati a bottinare fino a 6 esemplari contemporaneamente. Durante le osservazioni, le api presenti sui fiori venivano allontanate dagli Antidium, con rapidi voli radenti e intimorite dalla mole e dal colore del tegumento simili a quelli delle Vespe. Tale colorazione aposomatica dovrebbe servire a scoraggiare eventuali predatori e quindi si tratterebbe di un classico caso di mimetismo batesiano, in effetti essa, è utile anche per allontanare i competitori dai fiori. Entrambi i sessi di A .florentinum hanno l’addome di colore nero con due macchie gialle su ciascun tergite I maschi, che misurano da 14 a 20mm, presentano una vistosa peluria biancastra ai bordi del torace e dell’addome, nonché delle spine laterali sugli ultimi due uriti. Il corpo delle femmine è lungo 12-16 mm; nella parte ventrale dell’addome sono presenti delle setole biancastre, utilizzate per raccogliere il polline. Dopo l’accoppiamento le femmine nidificano in vari siti: nel suolo nei nidi abbandonati da altri Megachilidi, ovvero nelle fessure e cavità del legno e nelle canne. Le singole cellette vengono rivestite e isolate con una caratteristica lanugine, simile a fibre di cotone, che raccolgono soprattutto su piante dei generi Stachys e Verbascum, e che trasportano, con le mandibole, nel nido, nel cui ingresso viene spesso accumulata sabbia, terra, erba o pezzetti di legno. Ogni celletta viene rifornita di una pasta fatta di polline e nettare, sulla quale viene deposto un uovo. All’interno della cella si completa lo sviluppo larvale e avviene lo svernamento allo stadio di prepupa o di adulto. Nella primavera successiva sfarfallano per primi i maschi che sono territoriali e competono con gli altri maschi per le femmine che sfarfalleranno successivamente. Anche gli altri antofili vengono allontanati dal loro territorio.
foto: Apis mellifera sui fiori di Duranta erecta