Il Barattiere è una cucurbitacea appartenente alla specie Cucumis melo L., i cui frutti sono consumati immaturi, crudi, in insalata o per accompagnare primi piatti alla stessa stregua del cetriolo. Il frutto, a raccolta commerciale (del peso fino a 400 g), si presenta con l’epidermide di colore verde e con la polpa croccante. A maturazione fisiologica l’epidermide diventa gialla, la polpa morbida, deliquescente e sapida.
Il Barattiere è inserito nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Puglia, territorio in cui c’è la consuetudine di consumare i frutti immaturi anche se molto piccoli; in tal caso, oltre al mesocarpo, viene mangiata anche la parte centrale del frutto, denominata “caviale verde”, con semi ancora abbozzati e placenta deliquescente.
Nell’ambito del progetto “Biodiversità delle Specie Orticole della Puglia (BiodiverSO)” finanziato con i Programmi di Sviluppo Rurale della Puglia 2007-2013 e 2014-2020, il Barattiere è stato caratterizzato dal punto di vista qualitativo ed i risultati della ricerca sono stati appena pubblicati, in un articolo scientifico ad accesso aperto (https://www.mdpi.com/2223-7747/9/5/578) sulla rivista scientifica internazionale Plants, dai ricercatori del CNR-ISPA e del Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, in collaborazione con la Cooperativa Progresso Agricolo di Fasano che ha ospitato le prove sperimentali in campo.
I risultati dello studio mettono in evidenza le interessanti peculiarità qualitative di questa varietà locale espressione della biodiversità orticola pugliese. Ad esempio, il Barattiere mostra un contenuto di zuccheri inferiore rispetto al melone ed un indice di dolcezza intermedio rispetto a quello del cetriolo e del melone tipo Cantalupo. Il contenuto di calcio risulta piuttosto elevato nel Barattiere, mentre il tenore di potassio è leggermente più alto di quello del cetriolo, ma inferiore rispetto al melone tipo Cantalupo. In conclusione, il profilo di qualità del Barattiere rende particolarmente interessante questa varietà locale, suggerendo il suo consumo in alternativa al cetriolo, ad esempio per la realizzazione di insalate o di crudités, o come “frutto alternativo” al melone tipo Cantalupo soprattutto nei casi in cui sia preferibile ridurre l’apporto di zuccheri e/o di potassio con la dieta.