In uno studio pubblicato su Nature Food, gli accademici dell'Istituto per l'alimentazione sostenibile dell'Università di Sheffield hanno indagato il potenziale dell'orticoltura urbana mappando gli spazi verdi e gli spazi grigi in tutta la città.
Mettendo insieme orti domestici, lotti di terreno e spazi verdi pubblici adeguati, a Sheffield vi sarebbero 98 metri quadri a persona per la coltivazione di cibo. Ciò equivale a più di quattro volte i 23 metri quadri a persona attualmente utilizzati per l'orticoltura commerciale in tutto il Regno Unito.
Se il 100% di questo spazio fosse utilizzato per la coltivazione di cibo, potrebbe sfamare circa 709.000 persone all'anno, ovvero il 122% della popolazione di Sheffield. Ma anche considerando un più realistico 10% di giardini domestici e il 10% dello spazio verde disponibile, si potrebbe fornire al 15% della popolazione locale, 87.375 persone, frutta e verdura a sufficienza.
Con appena il 16% della frutta e il 53% della verdura venduta nel Regno Unito coltivata a livello nazionale, una simile iniziativa potrebbe migliorare significativamente la sicurezza alimentare della nazione.
Lo ricerca ha anche studiato il potenziale di un'agricoltura senza suolo su tetti piani utilizzando metodi come l'idroponica, dove le piante sono coltivate in una soluzione nutritiva, e l'aquaponica, un sistema che combina pesci e piante. Queste tecniche potrebbero consentire una coltivazione durante tutto l'anno con requisiti minimi di illuminazione, utilizzando serre alimentate da energia rinnovabile e calore captato dagli edifici, con raccolta di acqua piovana per l'irrigazione.
Il Regno Unito attualmente importa l'86% della sua offerta totale di pomodori, ma se solo il 10% dei tetti piani individuati nel centro di Sheffield diventasse un'azienda agricola idroponica, sarebbe possibile nutrire più dell'8% della popolazione. Questa percentuale aumenta a più del 60% della popolazione se si utilizzano i tre quarti della superficie del tetto piano.
Il professor Duncan Cameron, coautore e direttore dell'Istituto per l'alimentazione sostenibile dell'Università di Sheffield, ha detto: “Ci vorrà un significativo cambiamento culturale e sociale per realizzare l'enorme potenziale di crescita delle nostre città - ed è fondamentale che le autorità lavorino a stretto contatto con le comunità per trovare il giusto equilibrio tra spazi verdi e orticoltura. Ma con un'attenta gestione degli spazi verdi e l'uso della tecnologia per creare reti di distribuzione, potremmo assistere alla nascita di 'città del cibo intelligente', dove i coltivatori locali possono sostenere le loro comunità con cibo fresco e sostenibile”.
da Teatro Naturale, 1/5/2020