La chiusura di caffè, hotel e ristoranti per arginare la pandemia di Covid-19 potrebbe portare a un taglio del 50% del valore delle vendite di vino in Europa. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sulla base delle previsione dell’OIV (Organizzazione mondiale della vite e del vino) che prevede una frenate per il settore in tutto il mondo. A pesare – sottolinea la Coldiretti – è il lockdown della ristorazione ma anche l’azzeramento del flusso turistico che non sono compensati dall’aumento delle vendite nei supermercati dove l’offerta è più orientata a prezzi bassi e un’offerta su prodotti di più largo consumo.
Un andamento che penalizza anche l’Italia che si classifica come il principale produttore mondiale di vino seguita da Francia e Spagna, che insieme rappresentano il 25% del consumo mondiale di vino. In Italia quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) registrano un deciso calo del fatturato con l’allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino italiano dal quale nascono opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone per un giro d’affari di 11 miliardi. A pesare sulla mancata vendita dei vini di qualità secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ è stata la chiusura forzata di alberghi, agriturismi, bar, e ristoranti avvenuto in Italia e all’estero con un forte calo delle esportazioni, aggravato anche dalle difficoltà logistiche e della disinformazione in un settore in cui le spedizioni fuori dal confine nazionale hanno raggiunto nel 2019 i 6,4 miliardi di euro, il massimo di sempre, pari al 58% del fatturato totale.
A livello nazionale la Coldiretti è impegnata nella campagna #iobevoitaliano per promuovere gli acquisti ma serve anche sostenere con massicci investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni italiano finanziando un piano straordinario di comunicazione sul vino che rappresenta da sempre all’estero un elemento di traino per l’intero Made in Italy, alimentare e non.
La Coldiretti ha presentato al Governo il piano “Salva vigneti” con il quale, attraverso la distillazione volontaria, si prevede di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante per usi sanitari. La misura avrebbe inoltre l’importante effetto di favorire l’acquisto di alcol italiano che sugli scaffali è stato il prodotto che ha registrato il maggior incremento di vendite.
fonte: Coldiretti, 30/4/2020