Un nuovo studio di ricercatori dell'Università di Bari Aldo Moro ha messo a punto un metodo analitico che consente di rilevare con maggiore precisione il contenuto dei carotenoidi nei microortaggi.
Quando affermiamo che un alimento è ricco di qualche composto benefico o utile per la nostra alimentazione, lo facciamo sulla base dei dati di analisi emersi in laboratorio. Questo comporta una notevole responsabilità per chi quei dati li produce, e rende necessario un costante lavoro di miglioramento dei metodi di analisi, perché possano offrire informazioni sempre più attendibili e aderenti alla realtà.
Perciò, anche per i microortaggi, questo piccolo "scrigno" di nutrienti, i ricercatori hanno ravvisato la necessità di fare un lavoro accurato per mettere a punto un metodo di analisi dei carotenoidi, di cui queste piantine sono molto ricche.
I microortaggi continuano a guadagnare interesse come potenziale cibo funzionale grazie al loro contenuto rilevante di micronutrienti e composti bioattivi, inclusi i carotenoidi. Tuttavia, l'analisi dei carotenoidi è problematica, a causa della loro suscettibilità termica e chimica, nonché della loro diversa polarità.
Da questo punto di vista, l'estrazione è il passo più critico, rispetto alla separazione e rilevazione cromatografica. Pertanto, l'affidabilità dei dati sui carotenoidi dovrebbe essere garantita da una costante attenzione alle problematiche analitiche, con adeguati adattamenti a ciascuna matrice di campioni.
In questa ricerca, è stata sviluppata una procedura di estrazione specifica per l'analisi dei carotenoidi nei microgreens. Sono stati valutati la composizione del solvente, il tempo di estrazione, il rapporto tra solvente e campione e le estrazioni ripetute. Il protocollo messo a punto permette un recupero del 97,2% e limiti di rilevabilità di 5,2 μg/g per la luteina e 15,9 μg/g per il ß-carotene.
Il lavoro può essere letto e scaricato gratuitamente dal seguente link: https://www.mdpi.com/2304-8158/9/4/459
da Freshplaza.it, 14/4/2020