La crisi del coronavirus potrebbe avere conseguenze impreviste per il commercio alimentare. Attualmente sta agendo da volano per le offerte online. Molti consumatori vogliono evitare gli assembramenti e preferiscono non andare al supermercato e fare la fila alle casse. Per procurarsi cibi e bevande utilizzano piuttosto il portatile o lo smartphone.
Rewe, il principale operatore tedesco di e-commerce per gli alimenti freschi, intravede una chiara tendenza. "Stiamo rilevando un aumento significativo dell'intensità degli ordini nel commercio online", ha affermato, a Colonia, un portavoce del gruppo. In alcuni casi i tempi di attesa sono addirittura molto lunghi: "In alcune zone di fornitura, come ad esempio Berlino, i tempi per la consegna successiva sono disponibili solo dopo una settimana, in altre regioni il giorno successivo o dopo due giorni". Anche i fornitori che operano esclusivamente online stanno realizzando enormi tassi di crescita. "Registriamo un aumento della domanda di quasi il 50 per cento", ha dichiarato Frederic Knaudt, co-fondatore e direttore per la Germania del servizio di consegna Picnic. Al momento la giovane azienda opera soprattutto nella regione occidentale della Renania Settentrionale-Vestfalia. Come rivela Knaudt, la crescita della domanda interessa tutte le categorie di prodotti nell'intera zona di fornitura.Nils Zuendorf, direttore dell'agenzia factor-a di Colonia –specializzata nel fornire consulenza ai venditori di Amazon –evidenzia come sia già stato delineato un ulteriore rafforzamento sulla base dell'esperienza del paese europeo più colpito dall'epidemia: "L'Italia rappresenta un modello per quello che avverrà in altri paesi. In Italia, la richiesta di generi alimentari e beni di consumo online non è mai stata così elevata". Finora i tedeschi hanno acquistato prodotti alimentari freschi quasi esclusivamente dal discount o dal supermercato dietro casa. Di recente si era registrata una crescita della quota di mercato degli operatori online, ma molto contenuta. Stando agli ultimi dati, il segno del 2 per cento non è stato superato. Ora il comportamento dei consumatori potrebbe, però, cambiare radicalmente; probabilmente –secondo le previsioni degli esperti di mercato –anche in modo permanente."L'incertezza legata al nuovo coronavirus sta stravolgendo le consuete abitudini di acquisto". Così la ricercatrice Eva Stueber sintetizza i risultati di uno studio condotto dall'Istituto per le ricerche commerciali (Ifh) di Colonia."Le persone anziane, in particolare, stanno guardando con attenzione al commercio online, anche per l'acquisto di prodotti alimentari. Questa tendenza rimarrà, perché le persone si abituano e si rendono conto che è un sistema che funziona".
In Italia, secondo i dati Nielsen, rilevati nella prima fase dell’emergenza Covid-19, ossia tra lunedì 24 febbraio e domenica 1 marzo, le vendite della GDO hanno fatto registrare un picco di crescita del 12,2% rispetto alla stessa settimana del 2019 e il tasso delle vendite on-line è stato superiore del 15% nella media nazionale con un picco del +20% in Veneto.
Questo andamento eccezionale crea però qualche problema. Le piattaforme della GDO, abituate a gestire in questo periodo una mole relativamente limitata di ordini, si trovano in difficoltà davanti ad un’impennata fuori misura delle consegne a domicilio al punto che, soprattutto per alcuni big retailer e in determinate aree, si arriva anche a 20 giorni di ritardo.
Intanto FIPE e Assodelivery (quest’ultima è la prima e unica associazione dell’industria del food delivery italiana alla quale aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, SocialFood e Uber Eats) hanno sviluppato delle linee guida per garantire che le consegne vengano effettuate nella totale sicurezza sanitaria di operatori e clienti.
da: Agrapress, Rassegna della Stampa estera n°1331, 19/3/2020 e Corriere Ortofrutticolo, 20/3/2020