Secondo alcuni scienziati dovrebbero essere effettuate maggiori ricerche per determinare la fattibilità dell’agricoltura verticale, poiché si dispone ancora di “scarse informazioni” sulla gestione di parassiti e malattie. I nuovi metodi di produzione alimentare –ivi compresa l’agricoltura verticale –fanno ben sperare, nel senso di una ottimizzazione della produttività del settore agricolo, dal momento che la popolazione mondiale continua a crescere. Ma gli scienziati avvertono che, attualmente, vi sono scarse informazioni sugli effetti contrari derivanti dall’adozione di questo nuovo approccio all’agricoltura. L’agricoltura verticale è la pratica di coltivare colture al chiuso, su strati sovrapposti, usando aiuole e cassette appositamente designate, spesso insieme a tecniche di coltivazione fuori suolo, all’utilizzo di un’illuminazione artificiale, e al controllo climatico.
Ciò significa che la produzione di colture è meno dipendente dalle condizioni meteorologiche, e ha la possibilità di utilizzare minori quantità di acqua, terra e pesticidi. I ricercatori della Keele University hanno posto l’accento sulle sfide dell’agricoltura verticale, soprattutto per la gestione di parassiti e malattie e hanno raccomandato di intraprendere ulteriori ricerche per determinare in modo esauriente la fattibilità del sistema, da utilizzare per integrare o soppiantare gli attuali approcci di produzione agricola convenzionale.
Il dottor Joe Roberts e il professor Toby Bruce hanno effettuato la revisione insieme ai colleghi della Harper Adams University per offrire una prospettiva scientifica sui pro e i contro di questo nuovo metodo di agricoltura intensiva. I loro risultati, pubblicati sulla rivista Annals of Applied Biology, hanno messo in evidenza i fattori che devono essere presi in considerazione nella fase di implementazione, in particolare la densità dell’impianto, i sistemi di illuminazione, e il controllo della diffusione di insetti e malattie attraverso le colture. I ricercatori hanno, inoltre, sottolineato l’importanza di compiere ulteriori indagini sui vantaggi e gli svantaggi di questo tipo di agricoltura, in particolare, tenendo in considerazione precedenti comunicati che sostengono che l’agricoltura verticale presenti un rischio di parassiti o malattie quasi pari a zero. Il dottor Roberts ha detto: “L’agricoltura verticale è certamente un approccio interessante alla produzione agricola, ma riteniamo che siano necessarie ulteriori ricerche per capire come proteggere meglio, da parassiti e malattie, le colture coltivate in questi sistemi, poiché disponiamo di poche informazioni. “Come molti altri settori basati sulla tecnologia, questa è un’area che registra grande interesse e investimenti da parte delle imprese, ma trarrebbe beneficio da una maggiore ricerca indipendente e dalla standardizzazione dei metodi di produzione per determinarne appieno il potenziale”.
da: Agrapress, Rassegna della stampa estera n. 13304, 10/3/2020