Con il termine di erbe aromatiche, si fa riferimento a piante ricche in oli essenziali capaci di sprigionare odori ed aromi molto intensi, già conosciute, e largamente impiegate, fin dai tempi dei Sumeri e protagoniste di una vivace riscoperta negli ultimi anni.
Esse trovano largo impiego in svariati settori quali quello erboristico, farmaceutico, cosmetico, ma è senza alcun dubbio nel settore alimentare che vedono la loro massima espressione di utilizzo come condimenti di pietanze ed alimenti che, grazie al loro impiego, riescono a esprimere, ai massimi livelli, tutto il loro potenziale.
Riguardo agli aspetti agronomici della coltivazione di tali essenze l’impianto, è una delle fasi più delicate del ciclo colturale; esso può essere effettuato mediante semina diretta in loco o mediante trapianto di plantule già radicate ottenute in opportuni ambienti di moltiplicazione che viene generalmente effettuato in autunno o in primavera a seconda degli ambienti di coltivazione.
Nonostante si tratti di piante particolarmente rustiche, è opportuno mettere in pratica le norme delle buone pratiche agricole al fine di ottenere produzioni quali-quantitativamente adeguate.
Per quanto riguarda le concimazioni, è conveniente privilegiare concimi organici a quelli di sintesi, con l’obiettivo di ripristinare il normale contenuto di sostanza organica, presente normalmente nel suolo, mantenendo viva la “fertilità” dello stesso.
La pratica dell’irrigazione, può essere necessaria al momento dell’impianto o nei periodi dell’anno più siccitosi in quanto tali specie vegetali, sono di per sé particolarmente resistenti alla carenza idrica anche se opportuni turni irrigui possono, senza alcun dubbio, essere utili al loro sviluppo.
La difesa dalle infestanti, rappresenta una delle operazioni più dispendiose in termini economici e di impiego di risorse umane., soprattutto il primo anno, in quanto con gli anni le erbe aromatiche si rivelano essere delle ottime competitrici nei confronti delle malerbe.
Per quanto riguarda gli attacchi da parte di insetti ed organismi patogeni, tali piante dimostrano di essere particolarmente tolleranti e quindi difficilmente si ricorre ad interventi di natura fitoiatrica.
La fase della raccolta merita un’attenzione particolare in quanto da essa dipenderà la qualità stessa dei prodotti finiti. Essa si esegue generalmente durante il “periodo balsamico”, in cui i principi attivi risultano essere maggiormente presenti e varia a seconda della specie e degli organi vegetativi che si intende raccogliere. Per le specie a fiore quali origano, maggiorana, timo etc., coincide con la fase della prefioritura.
Alla raccolta segue la delicata fase dell’essiccazione in cui le essenze, attraverso l’azione del calore prodotto dai raggi del sole, o mediante opportuni essiccatoi subiscono la perdita di gran parte dell’acqua contenuta nei loro tessuti con lo scopo di garantirne la conservabilità nel tempo.
Una volta essiccate, le erbe sono così pronte per essere sgranate, confezionate e commercializzate oppure impiegate per l’estrazione dei preziosi oli essenziali.
Dal punto di vista della diffusione, negli ultimi anni, si è assistito ad un incremento significativo della coltivazione di erbe aromatiche, in numerosi regioni d’Italia: prima fra tutte la Sicilia che, grazie alle condizioni pedoclimatiche presenti in molte zone, rappresenta un substrato ideale allo sviluppo di queste essenze che, crescendo spontaneamente in natura, presentano caratteristiche di rusticità e spiccate capacità di adattamento alle varie avversità biotiche e abiotiche, rispetto alla maggior parte delle più comuni colture ortofrutticole.
Nell’Isola, le aree interessate alla coltivazione di piante aromatiche ,ricadono nelle province di Agrigento, Ragusa, Siracusa, Palermo e Catania dove sono sorte giovani e dinamiche realtà imprenditoriali, una delle quali si trova a Pedara, piccolo centro alle Falde dell’Etna, a circa 610 m s.l.m., in un contesto territoriale ricco di storia e di tradizioni rurali. Le principali essenze coltivate, sono l’origano, la maggiorana, il timo, l’alloro, la salvia, il rosmarino, la menta e il peperoncino che vengono commercializzate nel formato busta da 30g e racchiuse in un packaging esclusivo e accattivante che si pone l’obiettivo di promuovere il made in Italy.
Tali erbe, sono coltivate secondo una forma di agricoltura sostenibile, a basso impatto ambientale, mediante l’impiego di concimi organici e l’assenza di prodotti chimici di sintesi, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità, preservando così la complessità biologica e potenziando l’azione degli organismi utili normalmente presenti in natura.
Tutte le operazioni colturali vengono eseguite manualmente, dal trapianto, all’eliminazione delle erbe infestanti fino alla raccolta, essiccazione e confezionamento, conferendo così ai prodotti finiti caratteristiche di pregio e genuinità mantenendo forte il legame con il territorio di appartenenza cercando nel contempo di coniugare al meglio tradizione e innovazione.
Foto Apertura: Ape mellifera su fiori di origano
Sotto: Coltivazione di origano alle falde dell’Etna (Pedara)