Un virus, il tomato brown rugose fruit virus-tobrfv, minaccia la filiera del pomodoro francese, scrive Le Figaro. Come sottolinea il presidente dell'organizzazione interprofessionale della frutta e della verdura Interfel, Laurent Grandin, "non esiste una varietà resistente. Allo stato attuale siamo scientificamente scoperti".
Il Ministero dell'agricoltura francese ha confermato che un'azienda del Finistere che coltiva pomodori è stata contaminata dal virus, che si introduce nelle microlesioni del frutto, si propaga di cellula in cellula e invade tutta la pianta. Tra i sintomi la brunitura e la rugosità del frutto, che diventa invendibile. Oltre a colpire l'ortaggio più consumato in Francia, con 14 kg l'anno per famiglia, attacca anche peperoncini e peperoni.
Il virus ha dimostrato il proprio potenziale distruttivo in Israele, dove è comparso nel 2014, ma anche negli USA, in Germania e più recentemente nei Paesi Bassi e in Grecia. Può infettare fino al 100 % delle piante di un sito di produzione, il che lo rende temibile per le colture ad alta densità di piantagione, come le colture in serra. Inoltre, sopravvive a lungo esposto all'aria. Le sementi, le piante e i frutti contaminati possono dunque veicolare il virus su lunghe distanze.
Una vera e propria spada di Damocle su una filiera che - sottolinea “Le Figaro” - in Francia produce 700.000 tonnellate e realizza 700 milioni di euro di fatturato. In assenza di strumenti per arginare la malattia, l'unica soluzione è quella di sradicare tutte le piante dell'azienda agricola colpita.
da: Agrapress, Rassegna della stampa estera n. 1327, 20/2/2020