Non solo la carne bovina, ma anche gamberi, scampi e mazzancolle hanno un costo ambientale non trascurabile, soprattutto in Asia, da cui provengono l'85% di quelli allevati e il 74% di quelli pescati. Se di allevamento, questo deriva dal fatto che per far posto agli impianti di acquacoltura vengono estirpate le mangrovie, con gravi effetti di erosione delle coste. Inoltre, gli allevamenti sono altamente inquinanti e vengono abbandonati dopo poco tempo, lasciando dietro di sé solo desolazione. Se catturati, i problemi sono l'eccesso di pesca e le catture accidentali. Per evitare tutto ciò, come per la carne, c'è chi pensa di poter produrre gamberi a partire da colture cellulari.
"I gamberi d'allevamento spesso nuotano in vasche affollate e acqua di fogna, letteralmente. Noi vogliamo che si cambi e che i produttori abbiano a disposizione una tecnologia che sia più pulita e più efficiente", dice Sandhya Sriram, una delle fondatrici di ShiokM, start up di Singapore che si è lanciata in questa produzione. Al momento c'è un unico piccolo problema: la pasta di gambero prodotta costa 5.000 dollari al chilo, scrive The Economist che ne dà notizia. Ma Sriram è convinta che i costi si possano ridurre in modo significativo.
da: notiziario Agrapress, 18/2/2020