Il giornale d’informazione All About Feed del 31 gennaio 2020, che tratta di innovazioni nel campo dell’alimentazione animale a livello mondiale, riporta alcune tecnologie più o meno innovative che vale la pena di segnalare.
La prima ci informa della messa a punto di un sistema di produzione innovativo, completamente automatizzato, di produzione di foraggi “in door”. Da quanto è dato capire dalla nota informativa, le produzioni sperimentali hanno riguardato i foraggi di frumento e di orzo e sono stati equivalenti alle produzioni in campo ottenibili da circa 22 ettari di terreno coltivato.
Il sistema si chiama Grōv Pod ed è stato proposto dalla Grōv Technology, una compagnia americana specializzata in innovazioni tecnologiche in campo agricolo. Ci informano che il sistema utilizza meno del 2% dell’acqua che sarebbe necessaria in campo aperto e solo una piccola frazione di terreno. Non dicono quanto. Il sistema è stato progettato per richiedere un minimo di manodopera ed utilizza una tecnologia LED a bassa dispersione termica e sistemi robottizzati dalla semina alla raccolta. Non sappiamo quanto sia conveniente l’investimento di capitali per rendere operativo nella pratica il sistema allo scopo di risparmiare tanta acqua ed ettari di terreno che si possono destinare ad altre produzioni.
Ciò che sembra importante osservare e che si stanno facendo proposte innovative per ridurre il consumo di acqua e risparmiare terreno pascolativo, nel tentativo di rispondere, per quanto possibile, alla esigenza di continuare a produrre carne e latte senza pesare troppo sul problema del riscaldamento globale dovuto alla emissione dei gas serra.
La seconda segnalazione riguarda la multinazionale americana EnvironFlight, leader mondiale nella produzione di larve dell’insetto Black Soldier Fly. La EnvironFlight ne sta potenziando la produzione anche attraverso joint ventures con altre compagnie, come la Darling Ingredients. L’allevamento di insetti è, notoriamente, una pratica di produzione di proteine alimentari ad alto valore biologico promettente, con rendimenti per ettaro coltivato almeno 50 volte maggiori rispetto a quelli della soia.
Ancora una volta si tratta di un sistema produttivo molto efficiente e sostenibile, importante per alleviare il contributo della zootecnia alla emissione dei gas serra e, attraverso questa, al fenomeno del riscaldamento globale del nostro pianeta. In questo caso, il sistema è già operativo, non come il Grōv Pod ancora a livello sperimentale e, decisamente, molto meno oneroso sul piano degli investimenti.