La riforma della Politica agricola comune (Pac) può dirsi davvero conclusa: Consiglio e Parlamento europeo hanno definito tutti i dettagli in un ultimo incontro negoziale che si è svolto martedì 24 settembre.
Ecco i dettagli dell’accordo: per quanto riguarda gli elementi in sospeso per i pagamenti diretti è stata confermata la base dell’accordo del Consiglio tra i ministri del 25 giugno a Lussemburgo. Su degressività e capping il Consiglio ha sottolineato di aver fatto un grande sforzo nella direzione del Parlamento accettando una riduzione dei pagamenti diretti almeno del 5%, a partire da 150.000 euro. Tale percentuale di riduzione dovrà essere applicata sull’importo del pagamento di base, previa deduzione dei costi del lavoro. Gli Stati membri che decidono di applicare il pagamento redistributivo (primi ettari) ad un livello minimo del 5% del massimale nazionale, possono decidere di non applicare la regressività.
Per quanto riguarda la flessibilità tra i pilastri, è confermato l'accordo per il trasferimento dal primo al secondo pilastro per rendere disponibile fino al 15% dei massimali nazionali per le misure dello sviluppo rurale . Gli Stati membri che non utilizzano la possibilità di trasferire i fondi dal 1° al 2° pilastro, possono decidere di rendere disponibile sotto forma di pagamenti diretti fino al 15% degli importi destinati alle misure dello sviluppo rurale, elevabile al 25% nel caso di Bulgaria, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia e Regno Unito.
Sui tassi di cofinanziamento per lo sviluppo rurale, il Consiglio si è detto disposto ad accettare la richiesta del Parlamento di aumentare (su base volontaria) il tasso di cofinanziamento dal 75% sino all’85% per le regioni meno sviluppate. Mentre il cofinanziamento rimane sino al 53% per le altre regioni e al 75% per le misure relative agli articoli 29, 30 e 31 ( misure ago-ambiente-clima, biologico, siti natura 2000 e direttiva acque).
Per la ripartizione del bilancio per lo sviluppo rurale, si è deciso di includere gli importi di questa ripartizione in un allegato al regolamento sullo sviluppo rurale, con il potere della Commissione di modificare tale allegato tramite atti delegati (con il controllo del Parlamento) e non tramite atto di esecuzione.
“L’aula di Strasburgo voterà per il via libera definitivo al massimo entro novembre. Ma potrebbe essere già nella seconda settimana di ottobre”, ha detto il presidente della Commissione Agricoltura, Paolo De Castro.
Da Notiziario A.S.A., 29/09/2013