Più pizza, hamburger e patatine fritte nel menù degli alunni americani. Il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti ha dato un altro colpo al lascito dell'ex first lady Michelle Obama, che puntava a fissare standard nutrizionali più rigorosi per merende e pranzi scolastici.
Fa discutere l'annuncio di nuove regole arrivato dall'amministrazione Trump. Il vice sottosegretario dell'Usda, Brandon Lipps, ha proposto nuove indicazioni alimentari che consentirebbero alle scuole «di ridurre la quantità di frutta e verdura a pranzo e merenda, autorizzando una maggior offerta di pizza, hamburger e patatine agli studenti», come sintetizza il Washington Post.
Sotto l'amministrazione Obama le linee guida nutrizionali per le scuole che hanno partecipato al “National School Lunch Program” erano state cambiate: alle mense è stato chiesto aumentare l'offerta di frutta e verdura, servire solo latte scremato o magro ed eliminare i grassi dal menu per i bambini, riducendo in modo drastico il sale. Un impegno che puntava a contrastare l'epidemia di obesità infantile e che ha visto l'ex first lady in prima linea.
L'amministrazione Trump - passo dopo passo - ha smontato le regole dell'era Obama. Il segretario all'agricoltura, Sonny Perdue, aveva già annunciato un allentamento nelle strategie anti-sodio e latte zuccherato, chiamando in causa lo spreco alimentare. Poi, l'anno scorso, un'altra mossa per consentire alimenti più saporiti e grassi nelle scuole, in nome del gusto. Ora la terza ondata di revisioni, che permetterebbero di ridurre la quantità di frutta e verdura.
Da: La Stampa, 18/1/2020