La coltivazione, trasformazione e commercio della Cannabis a scopo terapeutico per soddisfare i bisogni dei pazienti potrebbe garantire in Italia un reddito di 1,4 miliardi e almeno 10mila posti di lavoro, dai campi ai flaconi. Nel nostro Paese la richiesta di prodotti terapeutici a base di Cannabis è in costante crescita e viene soddisfatta soprattutto dalle importazioni nonostante che, con il Decreto del Ministero della salute dell'11 novembre 2019, lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, l'unico autorizzato alla coltivazione, potrà produrre fino a 500 kg di infiorescenze di Cannabis a fronte dei 350 kg consentiti nel 2019.
La campagna italiana potrebbe mettere a disposizione da subito mille ettari di terreno in coltura protetta; utilizzando gli spazi già disponibili nelle serre abbandonate o dismesse a causa della crisi nell'ortofloricoltura. Si tratta di ambienti al chiuso dove possono essere effettuate le procedure di controllo da parte delle autorità preposte per evitare il rischio di abusi; una opportunità che va attentamente valutata per uscire dalla dipendenza dall'estero e avviare un progetto di filiera italiana al 100% che unisce l'agricoltura all'industria farmaceutica.
Negli anni ‘40 del XX secolo erano ben 100mila gli ettari coltivati a canapa in Italia, secondo produttore mondiale della Cannabis sativa, che dal punto di vista botanico è simile alla varietà indica utilizzata a fini terapeutici.
Da Agrapress n. 382, 21/1/2020