Il solare è sempre più competitivo nel mondo rispetto alle altre fonti di energia. Questa fonte rinnovabile ha un potenziale enorme secondo il nuovo studio dell’international Renewable Energy Agency (Irena), che prevede una crescita di sei volte della capacità installata globale da qui al 2030. Lo scenario di riferimento è definito di trasformazione energetica, in base al quale nel 2050 le emissioni di CO2 correlate all’energia saranno calate del 70% rispetto ai valori attuali, grazie all’incremento delle rinnovabili, alle politiche di efficienza e alla crescente elettrificazione dei consumi in alcuni settori chiave come i trasporti e il riscaldamento degli edifici.
In questo scenario, l’Irena prevede un calo delle emissioni fino a 9,8 miliardi di tonnellate all’anno di CO2 nel 2050, molto più marcato rispetto alle politiche correnti, che porterebbero verso i 33 miliardi di tonnellate all’anno. In sostanza, l’Irena si aspetta un forte aumento delle politiche per la decarbonizzazione nei prossimi anni, altrimenti ci sarà solo una minima riduzione rispetto al picco delle emissioni di 37 miliardi di tonnellate, registrato nel 2018. In questo scenario di trasformazione, secondo l’agenzia, il fotovoltaico avrebbe molte carte da giocare. In questo caso la potenza totale installata crescerebbe di circa sei volte dal 2018 al 2030, da 480 gigawatt a 2.840 gigawatt, per poi superare gli 8.500 installati nel 2050. In media, si tratta di un’espansione globale dell’8,9% all’anno nell’intero periodo considerato, arrivando a 270 gigawatt di nuova capacità annuale nel 2030. Un bel balzo, considerando che nel 2018 sono stati aggiunti circa 94 gigawatt di fotovoltaico in tutto.
Il motivo di questa forte espansione è semplice: realizzare nuovi impianti fotovoltaici di larga scala costerà sempre meno. I costi sono destinati a scendere fino a 340 dollari per kilowatt nel 2030 e a 165 nel 2050 contro una media pari a 1.210 dollari raggiunta nel 2018, rendendo così il fotovoltaico pienamente competitivo con le fonti fossili, a ogni latitudine.
Già oggi, del resto, il solare vince a mani basse nelle aste per nuovi progetti rinnovabili, anche in Europa.
In Italia i costi sarebbero molto competitivi, grazie a coefficienti d’insolazione migliori, ma manca il quadro normativo per far ripartire le installazioni.
In base agli ultimi dati di Bloomberg New Energy Finance, nell’Europa del Sud, così come in California e nella Cina meridionale, le rinnovabili hanno raggiunto la market parity con i prezzi medi all’ingrosso dell’energia elettrica.
da: Corriere della Sera Economia, 9/12/2019