Il prezzo del latte italiano alla stalla ha raggiunto a settembre il massimo storico di sempre toccando, nell'ultima quotazione "spot" alla borsa di Verona, i 51,3 centesimi al litro. L'andamento crescente delle quotazioni è stato determinato a livello internazionale dalla scarsità dell'offerta nei principali paesi produttori che ha condizionato le importazioni in Italia, dove peraltro e' in calo il latte raccolto. L'andamento delle quotazioni sta garantendo ingiustificate rendite speculative alle industrie di trasformazione. Un guadagno ingiustificato per l'industria a danno degli allevatori che sono costretti ad affrontare un aumento stellare dei costi energetici e dell'alimentazione del bestiame . Il taglio della produzione e' stato del 2,45% in Lombardia, 2,15% in Emilia Romagna, del 2,73% in Piemonte, del 5,86% in Friuli, del 4,70 in Veneto, del 7,86% nel Lazio, del 5,40% in Puglia, del 4,89% in Campania e del 4,76% in Sardegna, con il record negativo fatto segnare nelle Marche
(-10,32%).
Fonte: Agrapress anno LI, n° 241 del 4/09/2013