Itrana: una cultivar molto speciale

Lo scorso 11 giugno 2013 si è svolta, presso l’Accademia dei Georgofili, una giornata di studio organizzata in collaborazione con l’Istituto di Biometeorologia del CNR, l’Associazione dei Produttori Olivicoli di Latina e l’UNAPROL, con l’obiettivo di presentare i risultati delle ricerche in corso sull’olio extravergine di oliva e sulle olive da mensa da cultivar “Itrana”.

di Andrea Di Vecchia
  • 26 June 2013
La cultivar Itrana è caratteristica dell’area olivicola della  Provincia di Latina, riconosciuta nel 2009 zona DOP “Colline Pontine”, che occupa la fascia pedemontana e collinare che va da Roccamassima fino a Minturno, per una lunghezza di circa 100 km. 
La superficie olivata è di circa 13.000 ettari con  una produzione di circa 45.000 quintali di olio ed una equivalente produzione di olive da mensa.  
I livelli di qualità raggiunti negli ultimi anni dall’olio extravergine di oliva “DOP Colline Pontine”, evidenziati dai premi vinti nei concorsi nazionali, sono stati resi possibili dalla sinergica collaborazione istauratasi tra l’associazione dei produttori della provincia di Latina, le istituzioni di ricerca ed alcuni produttori. Questi infatti hanno saputo sviluppare nuove strategie, grazie anche alla lenta maturazione dell’Itrana tra ottobre e gennaio, di gestione del ciclo produttivo per meglio adattarlo alle tecnologie dei frantoi di ultima generazione.
L’olio extravergine di oliva si caratterizza per un aroma fruttato intenso con l’amaro e il piccante da lieve a medio ed  una nota di erbaceo fragrante e sentore tipico di pomodoro  verde, particolare che ha portato ad inserire nel disciplinare anche i parametri organolettici. I risultati delle ricerche in corso hanno mostrato che l’olio extravergine di oliva presenta caratteri particolarmente interessanti in termini nutrizionali e salutistici ed anche in termini  di tracciabilità in quanto l’analisi NMR ha mostrato il loro forte differenziarsi da quelli delle province laziali circostanti. 
La sostenibilità del comparto olivicolo della zona “DOP Colline Pontine” è tuttavia condizionata dalla possibilità di estendere il livello di qualità raggiunto dai produttori più grossi ai più piccoli, che  assicurano la maggior parte della produzione della zona, ma anche dalla valorizzazione della multifunzionalità attraverso una strategia integrata con la produzione delle olive da mensa, sia bianche che di Gaeta. Per tale ragione la ricerca è oggi concentrata anche su questo prodotto e sulla tecnica della fermentazione naturale per perseguire una maggiore standardizzazione del processo. 

Foto: www.enotime.it