Già da diverso tempo però la lavorazione della terra è diventata un’attività molto complessa, dove la tecnologia trova un grande impiego, e una nuova rivoluzione è alle porte con l’avvento delle rete di telefonia mobile di quinta generazione. Un’ottima notizia per il Belpaese, che ha nell’agroalimentare uno dei suoi pilastri economici, nonché molte eccellenze del made in Italy. Grazie alle potenzialità del 5G molti strumenti digitali potranno esprimere appieno il loro potenziale, spalancando così le porte a una maggiore produttività, il tutto in un’ottica di agricoltura sostenibile.
Un sensore che rileva l’umidità del terreno e aziona, quando necessario, l’impianto di irrigazione, garantisce infatti un raccolto migliore e, allo stesso tempo, un minor utilizzo di acqua. Questo è però solo un semplice esempio, visto che esistono già oggi sistemi molto complessi di sensori, non solo per l’umidità ma anche per l’acidità e la temperatura del suolo, che producono una grande mole di dati, che vengono poi opportunamente rielaborati e correlati, integrati con le informazioni dei bollettini meteo o le fotografie inviate dai droni, e possono così offrire una visione chiara e aggiornata dello stato di salute effettivo delle coltivazioni.
Ci sono poi i macchinari agricoli connessi, che sono in grado di muoversi in autonomia sui campi per arare, seminare o dissodare, e i collari e i tag smart applicati al bestiame che permettono di acquisire in continuo i parametri biometrici dei capi nelle stalle o allevati all’aperto, di modo che l’allevatore possa più facilmente capire qual è il momento ideale per la mungitura e tracciare gli spostamenti delle mandrie al pascolo.
Non bisogna infine dimenticare i droni, che già oggi sono molto diffusi in agricoltura. Dotati di telecamere, sensori multispettrali e sistemi di geolocalizzazione, questi mezzi acquisiscono dati utili per ricavare ortofoto, indici di vigore e mappe di prescrizione che aiutano a capire lo stato di salute delle colture e la quantità di semi, concime e fitosanitari da distribuire.
Attualmente si sta cercando di migliorare la performance di comunicazione dei mezzi agricoli a guida autonoma che necessitano di ricevere in tempo reale i dati di posizionamento di precisione del mezzo agricolo. Il passaggio successivo prevede l’interazione del mezzo agricolo con un drone aereo, anch’esso connesso in 5G.
I velivoli equipaggiati di normali telecamere potranno per esempio volare qualche metro di fronte al mezzo e osservare il terreno al fine di riconoscere la presenza di eventuali ostacoli non osservabili da terra, ad esempio animali nascosti nella vegetazione, e fermare tempestivamente il mezzo per evitare danni e lunghi fermi macchina.
da: Repubblica.it, 11/11/2019