"Le piante selvatiche possono svolgere un ruolo importante nella nutrizione e nella salute umana. Tra queste, molte sono le specie a foglia - spiegano i ricercatori delle Università di Firenze e Milano - Abbiamo ipotizzato che le erbe selvatiche potrebbero essere coltivate in modo redditizio come microgreens e baby leaf, prodotti particolari, il cui mercato è in aumento".
Per lo studio, pubblicato online lo scorso 12 ottobre 2019 sulla rivista Foods, sono state confrontate tre specie di erbe selvatiche (Sanguisorba minor o pimpinella, Sinapis arvensis o senape selvatica, Taraxacum officinale o tarassaco) raccolte allo stadio di microgreen e giovani foglioline (Baby leaf). Le piantine sono state coltivate con sistema fuori suolo, in una soluzione nutritiva di Hoagland a media forza, in condizioni climatiche controllate.
Alla raccolta, è stata valutata la resa e sono stati misurati il contenuto di clorofille, carotenoidi, antociani, fenoli, nitrati ed elementi minerali nei due tipi di prodotto.
E' stato calcolato il potenziale contributo all'apporto di minerali per l'uomo ed è stato stimato il possibile rischio dovuto alla presenza di metalli potenzialmente dannosi per la salute.
"I risultati hanno mostrato che, da un lato, i prodotti micro/baby green delle specie selvatiche studiate hanno raggiunto rese competitive e potrebbero contribuire all'assunzione alimentare di macroelementi, microelementi e composti bioattivi non nutrienti - concludono i ricercatori - dall'altro lato queste specie selvatiche allo stadio giovanile hanno mostrato elevate quantità di nitrati e tracce di alcuni metalli potenzialmente dannosi per la salute, suggerendo quindi la necessità di cautela nell'uso di specie selvatiche per la produzione di microgreens e baby leaf".
Fonte: Anna Lenzi, Alessandro Orlandini, Roberta Bulgari, Antonio Ferrante, Piero Bruschi, 'Antioxidant and Mineral Composition of Three Wild Leafy Species: A Comparison Between Microgreens and Baby Greens', 2019, Foods, 8, 487.
da FreshPlaza.it, 23/10/2019