A causa dei cambiamenti climatici l'Italia potrebbe subire la più grande perdita aggregata di valore dei terreni agricoli d'Europa: tra 58 a 120 miliardi di euro entro il 2100, una diminuzione del 34-60% rispetto al valore nelle attuali condizioni climatiche. E' il quadro dell'impatto socio-economico dell'innalzamento delle temperature sull'agricoltura europea secondo un rapporto dell'Agenzia Ue per l'ambiente (EEA).
Tra gli altri scenari delineati, il calo dei redditi agricoli fino al 16% entro il 2050, l'aumento della domanda di acqua per l'irrigazione dal 4 al 18% e la svalutazione dei terreni coltivabili fino all'80% nell'Europa meridionale entro il 2100. I valori dei terreni potrebbero al contrario aumentare nell'Europa occidentale e settentrionale.
Lo studio sottolinea che le stime "potrebbero essere sopravvalutate" e che, se adottate le opportune strategie di adattamento, i redditi agricoli in alcune regioni europee potrebbero crescere del 5% nei prossimi anni. Ma, in generale, conferma che i cambiamenti climatici avranno l'impatto più severo nel Sud Europa, con il benessere degli agricoltori più a rischio nella parte centrale (Austria, Francia, Romania) e meridionale (Italia, Grecia, Spagna e Portogallo) del continente.
In Italia nel 2020 l'erosione dei suoli potrebbe provocare una contrazione della produzione di oltre lo 0,5% e perdite per 38 milioni di euro rispetto al 2010.
"L'adattamento ai cambiamenti climatici - conclude l'Agenzia europea per l'ambiente - deve essere una priorità assoluta per il settore agricolo dell'Ue se si vuole migliorare la resilienza a eventi estremi come siccità, ondate di calore e inondazioni".
Fonte: Ansa, da Freshplaza.it, 9/9/2019