L’Assalzoo (Associazione nazionale produttori di alimenti zootecnici) ha affermato che le istituzioni e tutti i protagonisti della filiera zootecnica sono attenti e impegnati nell’elaborare processi che possano ridurre i rischi derivanti dall'uso eccessivo di antibiotici. La pubblicazione di uno studio condotto dal Policlinico Gemelli di Roma, sulla rivista Igiene e sanità pubblica, ha rilevato come il 50% del consumo degli antibiotici avvenga negli allevamenti. Ma nel sistema normativo italiano sono numerose le azioni operative tese a limitare l'uso degli antibiotici in allevamento, tra cui la ricetta elettronica e un sistema sorvegliato a livello istituzionale in relazione alle prescrizioni. Inoltre, sulla base dei dati Esvac (European surveillance of veterinary antimicrobial consumption), si evidenzia come, dal 2011, la zootecnia italiana abbia ridotto l'uso degli antimicrobici del 30%. L'intera filiera zootecnica si è data il compito di ridurre l'utilizzo del medicinale veterinario e, in questa prospettiva, il settore mangimistico ha promosso una posizione sull'uso responsabile del medicinale veterinario.
da: Agrapress n. 6791, 27/8/2019