La rivista Science ha pubblicato l'articolo "A global surveillance system for crop diseases", in cui alcuni esperti internazionali richiamano l'attenzione sulla necessità di costituire entro il 2030 un sistema globale di monitoraggio (GSS) e diagnosi delle minacce al sistema agricolo del pianeta. A rappresentare l'Italia, la Prof.ssa Maria Lodovica Gullino, Direttore di Agroinnova, Centro di Competenza dell’Università di Torino.
Per soddisfare la crescente domanda di cibo, la produzione agricola globale dovrà aumentare del 70% entro il 2050. Tuttavia, i parassiti e le malattie delle colture mettono a rischio le scorte alimentari globali. In tutto il mondo le perdite di resa causate da parassiti e malattie sono stimate in media del 21,5% sul grano, del 30,0% sul riso, del 22,6% sul mais, del 17,2% sulle patate e del 21,4% sulla soia: attualmente queste colture soddisfano la metà del fabbisogno calorico globale.
Per migliorare il futuro dell’agricoltura, è stato sviluppato, da un pool di esperti provenienti da diversi paesi (Olanda, Stati Uniti, Francia, Colombia, Tanzania, Svizzera, Kenya e Italia), un sistema di monitoraggio globale delle malattie delle colture, denominato GSS (Global Surveillance System).
Dopo che l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2020 Anno internazionale della Salute delle Piante per sensibilizzare l'opinione pubblica e i decisori politici, il progetto GSS potrebbe rivelarsi lo strumento fondamentale per aiutare i governi a fornire risposte mirate e più efficaci in termini di biosicurezza. Questa rete globale permetterà di identificare minacce e rischi per la produzione agroalimentare mondiale e per garantire azioni più rapide sul campo. Rafforzerà la capacità dei Paesi del mondo, soprattutto quelli in via di sviluppo, di prevenire, diagnosticare, rispondere e eventualmente porre rimedio ai danni arrecati dai patogeni ai sistemi agricoli.
La condivisione dei dati e delle informazioni è importante per arrivare alla risoluzione dei problemi. Esempi di epidemie del passato e recenti hanno dimostrato che ritardi e/o reticenze nella collaborazione aperta possono ingigantire problemi che, se affrontati in maniera tempestiva, sarebbero risolvibili più efficacemente”.
Raccogliendo le esperienze migliori da tutto il mondo come l’European Plant Protection Organization, il National Plant Diagnostic Network Statunitense, i EU Reference Laboratories e il Global Influenza Surveillance and Response System coordinato dal WHO, il Sistema di Monitoraggio Globale (GSS) costituirà una rete unica coinvolgendo tutti gli attori e le istituzioni che, anche nei paesi in via di sviluppo, si occupano di protezione delle colture.
Da Agrapress, n. 5599, 2/7/2019