La XXI Conferenza dell’International Organization of Citrus Virologists (IOCV) ha celebrato l’evoluzione della ricerca virologica, sempre più caratterizzata dall’uso diffuso di tecnologie diagnostiche sofisticate. Al centro dell’attenzione sono l’identificazione dei patogeni virali che sostengono le singole malattie e lo studio della loro biologia. Elementi che facilitano le previsioni prognostiche ed epidemiologiche e, di riflesso, le misure di regolamentazione.
Grazie alle nuove tecnologie di sequenziamento ad alta prestazione (HTS), che consentono di rilevare con maggiore sensibilità virus, viroidi e batteri presenti nelle piante, l’elenco dei virus degli agrumi identificati e caratterizzati registra oggi ben 13 generi diversi. In molti casi nelle banche dati sono disponibili sequenze multiple di interi genomi di ciascuno di essi. Elemento questo che ha incoraggiato alcuni Paesi a sperimentare l’HTS nei programmi di quarantena e di certificazione fitosanitaria, se pur con criteri diversi e in affiancamento alle tecniche convenzionali biologiche e molecolari.
Nel settore della ricerca, l'impiego delle tecnologie HTS ha consentito a ricercatori del CNR di Bari e dell'Università di Napoli di accertare che la malattia nota come concave gum è associata ad un virus a RNA con peculiarità specifiche, che hanno dato origine al nuovo genere Coguvirus. Un altro virus, molto simile al precedente, è stato identificato dallo stesso gruppo italiano. Ricercatori spagnoli (IVIA) e del Texas hanno associato questo virus a decolorazioni "a foglia di quercia" delle foglie giovani, tipiche di malattie note come impietratura e cristacortis, il cui agente causale è ancora sconosciuto.
L’identificazione di nuovi virus mediante HTS consente il successivo sviluppo di metodi diagnostici specifici basati su tecniche convenzionali che sono immediatamente utilizzabili in tutti i laboratori diagnostici, favorendo gli studi sull’epidemiologia di questi agenti infettivi.
Continua l’impegno per il contenimento del virus della tristeza degli agrumi (CTV) mediante protezione incrociata, incoraggiato dai risultati ottenuti in Brasile e Sud Africa per i ceppi SP. Grazie alle nuove tecnologie di sequenziamento è oggi possibile selezionare con precisione isolati asintomatici di CTV altamente omologhi a quelli aggressivi, come si sta sperimentando in Italia per ceppi VT.