Il Presidente di Uncem (Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani ) ha espresso soddisfazione per l'intesa raggiunta sul decreto per la salvaguardia dei vigneti "eroici" e "storici". Rappresentano tante aree strappate all'abbandono e alla fragilità dei versanti, con imprese, Enti locali, associazioni che ricostruiscono terrazzamenti e muretti a secco, sanciti patrimonio Unesco un anno fa. La nostra biodiversità vitivinicola che ci rende unici al mondo. Basta pensare alle Cinque Terre, alla penisola sorrentina e alla Costiera amalfitana, a Pomaretto e alla Val Susa, a Carema e alla Valtellina, all'Alto Adige e al Friuli, alla Val d'Aosta e a tutte quelle produzioni di altissimo livello, cresciute grazie a importanti enologici, lungo le Alpi e l'Appennino.
I vigneti storici sono quelli con almeno 60 anni, quelli eroici sono ubicati su terreni che hanno una pendenza superiore al 30%, in territori con un’altitudine superiore ai 500 metri, caratterizzati da impianti su terrazze o gradoni o situati in piccole isole, entrambi di particolare pregio paesaggistico
Il decreto nasce dal "Testo unico del vino", la legge 238, approvata il 12 dicembre 2016 dal Parlamento. La "Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino" contiene all'articolo 7 il riconoscimento e la salvaguardia dei vigneti eroici o storici, affermando che: "Lo Stato promuove interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia dei vigneti delle aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico, storico e ambientale, denominati vigneti eroici o storici", dando il mandato al Ministro per le Politiche agricole di individuarli e definire gli interventi finanziabili.
Saranno le Regioni a ricevere le domande dei produttori per il riconoscimento dei vigneti eroici o storici, e svolgeranno l'istruttoria delle domande, garantendo anche i successivi controlli. Il Mipaaft adesso deve investire risorse su questo fronte. Il riconoscimento dei vigneti comporterà per le aziende la possibilità di poter fruire di una parte dei fondi previsti dal Programma Nazionale di sostegno al settore vitivinicolo che complessivamente prevede circa 337 milioni di euro per tutti gli interventi previsti. Una parte di questi sicuramente sarà indirizzata proprio al ripristino, al recupero, alla manutenzione e alla salvaguardia dei vigneti eroici e storici che, ricordiamolo, utilizzano vitigni autoctoni. Senza tutela e valorizzazione il rischio di nuovo abbandono e fragilità delle imprese è forte. Queste aziende vitivinicole chiedono misure di fiscalità di vantaggio, oltre a sburocratizzazione. Agiscono in condizioni e con mezzi diversi dalle altre, come monorotaie e secchi a spalle.
da Corriere della Sera, 14/6/2019