La patata è una coltura che non tollera le temperature troppo elevate per periodi prolungati di tempo. In queste condizioni, un piccolo RNA blocca infatti la formazione dei tuberi. Alcuni scienziati sono riusciti a eliminare questo piccolo RNA e a produrre una pianta di patata in grado di resistere al calore. Di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici, questa scoperta potrebbe dare un importante contributo alla futura sopravvivenza dei raccolti di patate. Proprio lo scorso anno, la siccità estiva ha provocato un sensibile calo del raccolto di patate, che ha raggiunto i livelli più bassi. La patata rappresenta uno dei più principali alimenti di base a livello mondiale. Per ottenere rese elevate sono necessarie temperature miti: la temperatura ideale per la formazione dei tuberi è pari a circa 21 gradi durante il giorno e a 18 gradi durante la notte. A queste temperature, nelle foglie della pianta viene sviluppata una proteina che stimola la formazione dei tuberi. Se invece la temperatura è molto elevata, la pianta produce più germogli e foglie verdi, e meno o addirittura nessun tubero. Per giunta, i pochi tuberi che si sviluppano hanno un basso contenuto di amido e germogliano rapidamente.
Alcuni ricercatori dell'Università Friedrich Alexander Erlangen-Norimberga (Fau) hanno ora identificato un piccolo RNA che regola la formazione dei tuberi in funzione della temperatura. A temperature basse è inattivo, mentre a temperature più elevate blocca la crescita dei tuberi. Nei laboratori, hanno raggiunto il limite di 29 gradi durante il giorno e di 27 gradi durante la notte. I ricercatori testeranno e valuteranno lo sviluppo delle piante resistenti al calore nel terreno.
da: "Agrarheute" (Germania), in Agrapress Rassegna stampa estera n. 1296, 23/5/2019