I patrimoni documentari conservati dalle storiche istituzioni che hanno accompagnato lo sviluppo dell’agricoltura delle diverse Italie agricole, costituiscono un tassello fondamentale della cultura del nostro paese. Accademie, società, amministrazioni pubbliche e di governo riflettono la loro storia negli archivi che conservano la memoria delle rispettive attività e contributi di studio.
Il convegno su
Le fonti archivistiche dell’agricoltura italiana per la ricerca storico-geografica tra Otto e Novecento (Roma, 14-15 maggio 2019) – organizzato da Università di Tor Vergata, CNR e Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL – ha offerto la possibilità di un interessante confronto, raccogliendo una serie di interventi sui patrimoni documentari relativi alla storia dell’agricoltura italiana. L’Accademia dei Georgofili rappresenta naturalmente una realtà fondamentale in questo mosaico storico culturale del nostro paese.
Fin dalla fondazione (Firenze 1753) i Georgofili hanno iniziato a raccogliere una Biblioteca fatta di libri e riviste, che si è incrementata nel tempo insieme all’archivio storico e, più di recente, alla fototeca storica. Il complesso del patrimonio documentario riflette l’articolazione delle attività dei Georgofili – agricoltura, ambiente, istruzione, economia, politica – attraverso le vicende storiche che hanno caratterizzato l’Italia nel più ampio contesto europeo e mondiale e si intreccia con numerose istituzioni fiorentine, nazionali e internazionali che hanno avuto strette relazioni con l’Accademia e i suoi accademici.
Nell’ambito del Convegno l’esperienza maturata dai Georgofili ha permesso di approfondire alcuni aspetti rilevanti per la valorizzazione e la comunicazione di questi patrimoni documentari.
Innanzitutto l’Accademia dei Georgofili non è solo depositaria di un inestimabile patrimonio storico, ma è anche erede e interprete di un portato di saperi (tecnico scientifici) e di cultura che prosegue ininterrottamente da 266 anni. Il senso della storia praticato dall’Accademia, infatti, non è mai stato disgiunto dalle sfide del presente. È in quest’ottica che l’Accademia ha sempre cercato di impostare le proprie attività di ricerca e di studio, innanzitutto attraverso la pubblicazione della propria «Rivista di storia dell’agricoltura», con specifiche iniziative come la
Storia dell’agricoltura italiana (opera in 5 volumi edita nel 2002), o con altre pubblicazioni relative, ad esempio, alla storia della vite e del vino, dell’olivo e olio, delle fonti per la storia del patrimonio pomologico del nostro paese. Tutti approfondimenti realizzati anche mediante la propria attività espositiva.
Far conoscere e valorizzare questo patrimonio storico oggi richiede tuttavia un nuovo impegno nella comunicazione. Gli approcci interdisciplinari, che richiedono la collaborazione di studiosi di diverse discipline, o il dialogo interculturale e intergenerazionale, che richiede di mettere a confronto nuovi interessi e diverse sensibilità, sono solo alcuni dei punti di lavoro.
Inoltre, gli stessi mezzi digitali per assicurare l’accesso, la fruizione e la ricerca all’interno della documentazione richiedono di elaborare adeguati strumenti e anche nuove professionalità, che sappiano coniugare gli standard del mondo digitale con le necessarie competenze della conoscenza storica.
Come nella storia l’Accademia si è fatta promotrice di reti di collaborazione nazionali e internazionali, anche nel campo dei patrimoni documentari i Georgofili intendono promuovere la realizzazione di reti di collaborazione per integrare queste notevoli risorse storiche. Rimanendo fedeli, naturalmente, a quel senso della storia che sempre hanno praticato