Il prossimo 1 luglio la Croazia entrerà nell'Unione Europea diventando ufficialmente il ventottesimo Stato membro. Tuttavia sembra che per festeggiare l'evento i cittadini del paese balcanico non potranno brindare con una delle loro bevande più tradizionale, il Prosek. Secondo le norme dell'Ue il nome di questo vino è troppo simile a quello del Prosecco italiano e non può essere venduto nei confini continentali. Da parte loro i viticoltori croati non ci stanno e promettono battaglia per difendere uno dei loro prodotti più antichi.
L'ironia di questa vicenda, che divide per l'ennesima volta l'Italia e la Croazia, è che le due bevande sono completamente diverse. Il Prosek croato è un vino dolce da dessert, mentre il Prosecco italiano, come ben sanno i produttori veneti e friulani, è un vino bianco, simile allo champagne. Nonostante le grandi differenze, il vino italiano è un prodotto a Denominazione di origine controllata e secondo la normativa europea il nome Prosecco può essere utilizzato solo per quei vini le cui viti sono coltivate in Veneto e Friuli Venezia-Giulia.
La Croazia ha negoziato per otto anni il suo ingresso nell'Unione Europea, ma i politici del paese balcanico hanno fatto ben poco per registrare alcuni dei loro prodotti tipici. La vittima principale è proprio il Prosek, che salvo retromarce improvvise dell'Ue, dovrà cambiare nome se vuole restare sul mercato continentale.
Da Notiziario A.S.A. 12/05/2013