La Commissione, di concerto con tutte le parti interessate, ha individuato quattro problemi principali che il settore dell’acquacoltura si trova ad affrontare: la necessità di ridurre gli oneri amministrativi e le incertezze per gli operatori; l’esigenza di agevolare l’accesso allo spazio e all’acqua; la necessità di incrementare la competitività del settore e l’esigenza di creare condizioni di concorrenza più eque sfruttando il vantaggio competitivo dei prodotti ittici “made in Eu”.
Per promuovere lo sviluppo dell’acquacoltura nell’Ue la Commissione europea ha pubblicato orientamenti strategici, cooperando in tal modo con Stati membri e parti interessate per superare le difficoltà cui il settore è confrontato. Oltre a presentare un potenziale di crescita significativo, il settore acquicolo dell’Ue può contribuire a ridurre il sovrasfruttamento delle risorse marine. Gli orientamenti presentati oggi aiuteranno a coordinare gli sforzi di tutti gli Stati membri. Essi non creano nuovi obblighi giuridici, ma presentano una serie di iniziative volontarie che gli Stati membri, la Commissione e le parti interessate possono prendere per promuovere un’industria che sia sostenibile sotto il profilo economico, sociale e ambientale e che offra ai consumatori prodotti ittici sani e di qualità.
Come evidenziato nella riforma della politica comune della pesca, attualmente in fase di discussione, il settore dell’acquacoltura può contribuire a ridurre il divario tra il crescente consumo di prodotti ittici e il depauperamento degli stock. Gli orientamenti strategici sono collegati alla proposta di riforma della politica comune della pesca (Pcp), che mira a promuovere l’acquacoltura applicando un “metodo di coordinamento aperto”. Sulla base di questi orientamenti e con riserva dell’esito dei negoziati sulla riforma della Pcp, gli Stati membri elaboreranno piani strategici nazionali pluriennali tenendo conto della situazione di partenza, dei problemi e del potenziale di ciascun paese. La Commissione contribuirà al coordinamento delle attività e allo scambio delle migliori pratiche e fornirà ulteriori orientamenti su come conciliare nella pratica le attività economiche con la legislazione dell’Ue.
Da Notiziario A.S.A. - 6/05/2013