Il 24 Gennaio u.s. facevo parte del folto gruppo di partecipanti alla conferenza "Cosa è la vita" tenuta in modo magistrale da Edoardo Boncinelli nella sede dell'Accademia dei Georgofili. Come succede quando si ascoltano o si leggono affermazioni particolarmente significative, le parole di Boncinelli mi sono immediatamente tornate alla mente scorrendo una lettera di Christian De Duve pubblicata sul numero di Science dell'8 Marzo 2013.
De Duve è un biochimico belga, premio Nobel 1974 per la Medicina. Considerata l'autorevolezza del personaggio e la sua capacità di ragionamento, eccezionale per i suoi 96 anni di età, ritengo interessante sottolineare alcune sue osservazioni sul tema, comunque appassionante, della origine della vita. Riferendosi ad un precedente articolo pubblicato su Science "The Revolution in the Life Sciences" di Sidney Brenner, biologo ed anch'egli premio Nobel nel 2002, in cui l'Autore ricorda un celebre libro pubblicato nel 1944 dal fisico Erwin Schrödinger, intitolato, appunto, "What Is Life", De Duve ricorda che Brenner si concentra solo su una delle due fondamentali proprietà della vita elencate da Schrödinger ed esattamente la capacità di immagazzinare, replicare, trasferire ed esprimere informazione genetica. Questo intuito di Schrödinger è da considerare eccezionale perché la doppia elica del DNA verrà scoperta solo alcuni anni dopo. De Duve ricorda infatti la forte emozione provata nella lettura del breve articolo di Watson e Crick (nella foto in basso, accanto al loro modello di DNA) "A structure for deoxyribonucleic acid" pubblicato su Nature nel 1953 e non ha dubbi che quanto descritto in quell'articolo abbia rappresentato una profonda rivoluzione per la biologia, ma ne ricorda un'altra che Brenner non menziona. Infatti lo scienziato belga dichiara di essere stato letteralmente illuminato dalla lettura di un altro articolo, quello scritto nel 1941, dal biochimico tedesco Fritz Lipmann "Metabolic generation and utilization of phosphate bond energy", che introdusse la nozione del legame fosfato ad alta energia. Nonostante questo lavoro fosse stato pubblicato prima di quello, sopra ricordato, di Schrödinger, quest'ultimo non ne venne a conoscenza, ma certamente dava sostanza a quella che lui aveva chiamato la seconda proprietà fondamentale per la vita: la capacità di estrarre "energia libera" dall'ambiente e convertirla in lavoro chimico od altre forme di lavoro. Secondo De Duve, questa seconda proprietà è fondamentale tanto quanto la prima ed anzi ne rappresenta la pre-condizione; secondo lui la bioenergia precede l'informazione nel processo di origine della vita.
In altre parole l'ATP o gli altri nucleotidi trifosfati (GTP,CTP,UTP) potrebbero essere stati generati come trasportatori di energia prima di divenire precursori del RNA con il suo carico di informazione.
Come Boncinelli, De Duve ci aiuta a capire cos'è la vita.