Il gigantesco Ficus macrophylla subsp. columnaris del Giardino Garibaldi e lo Steri. Il monumento verde e quello di pietra, sede del Rettorato dell’Università di Palermo, convivono a piazza Marina fronteggiandosi e dialogando e sono, per ragioni diverse, due tra i più significativi ed esclusivi monumenti della città. L’albero, proveniente dalla moltiplicazione dell’esemplare presente nell’Orto Botanico dove era giunto nel 1845 dalle isole Howe nel Pacifico, attraverso un vivaio francese, con il nome di Ficus nervosa è stato impiantato nel Giardino Garibaldi di Piazza Marina nel 1864. In poco più di un secolo e mezzo è cresciuto enormemente, grazie all’affrancamento delle sue radici aeree fino a stravolgere l’impianto originario del giardino, progettato da Giovambattista Filippo Basile sul modello degli squares inglesi. E’ considerato un esemplare arboreo con una chioma fra le più grandi d’Europa e, per facilitarne la crescita senza mortificare l’imponente struttura, è stato sottoposto di recente a un intervento di “restauro” sotto l’egida delle autorità di tutela. Lo Steri (dal latino Hosterium, cioè palazzo fortificato) è stato edificato nel XIV secolo dalla potente famiglia dei Chiaramonte. E’stato sede di viceré, del Tribunale dell’Inquisizione, quindi della Dogana ed è oggi sede dell’Ateneo palermitano. E’ un monumento di stile chiaramontano, sintesi di forme normanne e gotiche, visibili, per esempio nelle finestre bifore e trifore che si affacciano anche sull’imponente Ficus. Al suo interno il soffitto ligneo della Sala dei Baroni, decorato con pitture che sono state considerate “una specie di enciclopedia medievale”, è in corso di restauro, così come i cortili esterni.
Al rapporto tra i due monumenti è stata dedicata la mostra fotografica “Ficusteri” dell’artista Margherita Bianca.