Si torna a parlare di acque vegetali dell'olivo e del loro uso come ammendanti agricoli. Una possibilità fornita dalla legge ma i cui effetti non sono sempre ben noti agli olivicoltori e a quanti autorizzano lo spandimento di tali sottoprodotti nei campi. La scienza, in questo campo, non ha una risposta univoca. Da una parte, infatti, l'Università di Pisa avrebbe confermato le potenzialità delle acque di vegetazione come ammendante naturale, specie per l'agricoltura biologica, ma l'Università di Rostock frena, evidenziando l'impatto ambientale negativo nel lungo periodo.
Il team pisano ha indagato sulle potenzialità e i limiti delle acque di vegetazione, utilizzando come parametri le proprietà chimiche e biochimiche del suolo, ivi compreso l'impatto sulla flora arbuscolare. Immediatamente dopo lo spandimento, è stata notata una riduzione dell'attività microbica nel suolo ma, nel lungo periodo la flora arbuscolare è tornata ad aumentare e in misura più consistente rispetto alla tesi senza acque di vegetazione. I ricercatori sostengono dunque che l'acqua di vegetazione possa essere efficacemente utilizzata come ammendante in agricoltura biologica, in condizioni controllate, dati gli effetti negativi a breve termine sulla qualità del suolo, che possono essere considerati trascurabili dopo un adeguato periodo di attesa.
Di diverso avviso Mustafa Mahmoud, team leader dell'Università di Rostock, in Germania, che ha utilizzato una diversa scala temporale per il suo studio, evidenziando l'effetto dello spandimento in campo di acque di vegetazione per 5 e 15 anni. Le acque di vegetazione contrasterebbero la formazione di grandi aggregati stabili, in quanto la materia organica di cui è composta l'acqua di vegetazione formerebbe un rivestimento, vincolando la struttura del terreno a micro-aggregati e bloccando anche le bocche dei pori. Di conseguenza i campi irrigati con acque di vegetazione sarebbero più soggetti a contaminazione delle acque sotterranee con sostanze provenienti dalle acque di vegetazione stesse o dai fertilizzanti chimici.
Da Teatro Naturale 19 gennaio 2013