Il presidente della Federazione nazionale della Proprietà fondiaria (che, fin dal 1946, rappresenta la proprietà agricola e associa i proprietari concedenti la terra in affitto) ha evidenziato i dati relativi all'affittanza agraria da cui emerge che l'affitto in agricoltura si conferma uno strumento essenziale per la competitività delle imprese e la valorizzazione del patrimonio fondiario.
Dal rapporto ISTAT del 2016, risulta che la superficie agricola utilizzata in affitto a livello nazionale ammonta a circa 5,8 milioni di ettari, pari a oltre il 45% della SAU totale. Nel periodo 2000 - 2016 la SAU in affitto ha registrato un notevole aumento, passando da 3 milioni di ettari a 5,8 milioni, con un aumento quindi di oltre il 90%. A seguito dello sviluppo dell'affitto, la superficie media aziendale è passata da 5,5 a 11 ettari. In alcune regioni italiane, poi, i dati sull'affitto assumono una valenza ancora maggiore rispetto alla media nazionale. Ad esempio in Piemonte e in Lombardia la SAU in affitto rappresenta oltre il 63% della SAU totale regionale.
L’affittanza agraria permette di rendere disponibile la terra alle aziende agricole a fronte di un canone, evitando quindi investimenti significativi per l'eventuale acquisto. L'agricoltore può così utilizzare le proprie risorse finanziarie per investimenti funzionali all'attività agricola, nell'ottica di una maggiore efficienza necessaria per poter affrontare nel migliore dei modi le sfide di un mercato sempre più aperto e competitivo. Secondo la federazione occorre favorire lo sviluppo dell'impresa agricola affittuaria, dando l'opportunità all'imprenditore, attraverso il contratto d'affitto, di accedere alle misure previste dalla politica agricola europea, nazionale e regionale.
da Agrapress n. 2189, del 15/3/2019