Sugli oliveti si intensificano le segnalazioni dei danni procurati da un parassita un tempo considerato secondario e oggi non più: il dittero cecidomide
Dasineura oleae, che attacca in particolare le giovani piante, formando piccole galle sporgenti su entrambe le pagine della foglia. Quando vengono interessati dall’attacco i fiori, l’insetto danneggia i peduncoli provocandone la caduta.
In caso di forti attacchi viene compromessa l’attività vegetativa delle piante e la produzione dell’anno, ma gli attacchi provocano anche una riduzione della produzione fiorale dell’anno successivo con relativa perdita di prodotto.
Nell’Italia settentrionale gli adulti compaiono da fine marzo e, dopo l’accoppiamento, depongono le uova su foglie e infiorescenze (circa 100 uova per femmina).
Il contenimento della cecidomia dell’olivo è particolarmente difficile. L’efficacia delle tecniche agronomiche, come l’eliminazione con la potatura della maggior parte della vegetazione infestata è ancora controversa.
D. oleae è una specie tipica dell’area mediterranea e, in alcune zone come Siria, Libano, Giordania, Turchia, Palestina e Israele.
Recentemente sono arrivate le prime segnalazioni di danno provenienti dai paesi Europei; in Montenegro, in Grecia (soprattutto all’isola di Creta) e in Slovenia. Nell’Italia settentrionale,
D. oleae ha iniziato a diffondersi prima nella zona del lago di Garda e di Trieste e dal 2012 ha fatto la sua comparsa anche in Emilia-Romagna nell’areale del Riminese. Segnalazioni su una aumentata presenza della specie si sono avute anche in Toscana.
da: Terra è Vita, 6/2/2019