Gorgona è una piccola' isola dalla superficie di 220 ettari, posta a 19 miglia dalla costa livornese che dal 1998 fa p a r t e d e l P a r c o N a z i o n a l e dell’Arcipelago Toscano. L’Isola è un microcosmo unico, ha visto passare innumerevoli persone con le loro storie di uomini liberi reclusi, religiosi, militari, contadini e pescatori sin da tempi
remoti. Alcuni dei vegetali più antichi presenti sono degli olivi rappresentati da un nucleo di piante ultracentenarie che alcuni anni fa hanno suscitato l’interesse del dott. Francesco Presti, consulente agronomico della casa di reclusione, che si trova sull’isola. In seguito a studi approfonditi eseguiti da quest’ultimo in collaborazione con il Dott. Claudio Cantini dell’Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree (IVALSA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), è stato possibile evidenziare la peculiarità degli olivi dell’Isola. Il DNA di queste piante è stato infatti confrontato con quello delle altre varietà italiane scoprendo che l’isolamento di Gorgona ha per' secoli fatto sfuggire alla classificazione queste poche ma maestose piante che appartengono quindi ad una varietà a sé stante. La nuova cultivar, chiamata Bianca di Gorgona, è quindi stata iscritta nel luglio del 2012 ai registri del Repertorio Regionale delle risorse genetiche autoctone toscane, ai sensi della LR64/04.
Oggi la Casa di Reclusione può vantare un tipo di olivo che esiste solamente sugli antichi terrazzamenti vicino al piccolo porto dell’isola. Essendo presente solamente un nucleo di circa venti esemplari, la Bianca è stata iscritta come varietà a rischio estinzione. È probabile che queste piante siano state' introdotte dai monaci certosini che nel corso del 1700 hanno abitato e lavorato sull’Isola.
Questa scoperta ribadisce l’unicità e le potenzialità della più piccola Isola dell’Arcipelago Toscano dove è possibile osservare un eccezionale concentrato di biodiversità e sperimentare un grande laboratorio sociale e didattico.
La scoperta di una nuova varietà di olivo non si limita ad una mera curiosità botanica. Essa potrebbe divenire una nuova e c o n c r e t a r i s o r sa i n m a n o all’Amministrazione Penitenziaria. Dal nucleo di piante madri può essere iniziato un innovativo progetto di lavoro e formazione con la popolazione detenuta, avviando una piccola attività vivaistica per la propagazione e l’aumento degli esemplari di Bianca di Gorgona sull’isola. E’ pensabile la produzione di piantine e di un olio monovarietale autoctono, unico, caratteristico della Gorgona.
Per maggiori informazioni: Dott. Francesco Presti 333.1616327 – fffpresti@yahoo.it