Da una collaborazione tra il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (C.R.A.) -Unità di ricerca per la Frutticoltura di Caserta (Milena Petriccione, Ilaria Di Cecco, Marco Scortichini) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche -I.S.P.A.A.M di Napoli (Simona Arena, Andrea Scaloni), è stato recentemente pubblicato sul prestigioso
Journal of Proteomics un importante studio di base sull’interazione tra
Pseudomonas syringae pv. actinidiae (PSA), agente causale del “cancro batterico” del kiwi, e la pianta-ospite (Actinidia chinensis).
Lo studio evidenzia, per la prima volta, quali proteine sono coinvolte durante l’infezione sistemica del batterio all’interno del ramo. Lo studio è stato effettuato non su piante-modello ma direttamente sulla pianta-ospite, in modo da poter trarre immediatamente informazioni utili sia per la diagnosi precoce della malattia che per i programmi di miglioramento genetico volti a reperire fonti di resistenza nelle specie di Actinidia nei confronti del batterio.
Mediante spettrometria di massa sono state identificate 117 proteine espresse in maniera differenziale nei rami infetti rispetto ai rami sani. Tra le categorie proteiche evidenziate si segnalano le proteine coinvolte nei meccanismi di difesa di base delle piante (proteine dell’ipersensibilità cellulare, proteine correlate alla patogenesi dei microrganismi, chitinasi, endochitinasi, proteine “heath shock”, glucosidasi), proteine del metabolismo energetico e fotosintetico (ciclo di Krebs, clorofilla a, clorofilla b). Dopo l’infezione, si assiste ad una “riprogrammazione” dei processi metabolici del ramo.
E’stata, altresì, identificata una proteina della membrana cellulare del batterico espressa nella pianta. Questa evidenza potrebbe consentire di mettere a punto tecniche diagnostiche che consentano di individuare il batterio fin dai primi momenti della sua colonizzazione della pianta, garantendo, così, la circolazione di materiale di propagazione sano e certificato.
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