La produzione alimentare a livello globale sta mettendo a dura prova la conservazione e la disponibilità di risorse naturali. Si stima che nel 2050 la popolazione mondiale arriverà a contare circa 9,7 miliardi di persone e produrre cibo sufficiente per tutti sarà una delle sfide più difficili per il genere umano. Per questo motivo i sistemi di produzione alimentare dovranno diventare più efficienti, con filiere in grado di produrre cibo sicuro e nutriente, riducendo l’impatto ambientale.
Per arrivare a questo risultato occorre sfruttare il potenziale metabolico dei microbiomi (batteri, virus, funghi) che colonizzano ambienti, piante e animali.
"Circles" è un progetto di ricerca del programma europeo Horizon 2020, coordinato dall'Università di Bologna, che punta a migliorare la produzione alimentare dal punto di vista della sicurezza, produttività, qualità e sostenibilità, sfruttando le potenzialità dei microbiomi, che colonizzano ogni nicchia ecologica sul pianeta.
L'obiettivo è la creazione di
Smart Microbiome Food Products: nuovi alimenti (ortaggi, carne e pesce) prodotti in modo sostenibile, attraverso l'utilizzo di microbiomi di animali e piante da utilizzare in modo integrato e circolare.
I microbiomi rappresentano un potenziale per tutte le fasi e attori della filiera: suolo, acqua, mangimi, piante e animali, prodotto finale, ambiente, prodotti di scarto, lavoratori e, infine, consumatori.
Nel corso del progetto, saranno studiate e migliorate le filiere alimentari già esistenti, e sperimentate soluzioni innovative sui sistemi strategici per il mercato europeo.
I ricercatori prepareranno strumenti specifici in grado di modulare la composizione dei microbiomi (Smart Microbiome Modulators) da utilizzare in modo integrato e circolare. In questo modo sarà possibile migliorare qualità produttività, sicurezza e sostenibilità dell’intero processo produttivo. Tutti i cibi saranno certificati grazie anche a un innovativo metodo di etichettatura che garantirà la trasparenza sulla qualità del processo produttivo.
da: Nova Agricoltura, 9/12/2018