Il 5 dicembre 2018, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa si è tenuta una giornata di studio sulle
“Potenzialità della tecnologia genome editing per la difesa delle piante”. L’incontro è stato organizzato dai Comitati consultivi sui
Problemi della difesa delle piante e per la
Biologia Agraria dell’Accademia dei Georgofili, in collaborazione con il
Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali ed il corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie vegetali e microbiche (BVM) dell’Università di Pisa, al fine di illustrare le possibili applicazioni della tecnica del genome editing per la gestione delle malattie delle piante.
L’evento, che ha visto la partecipazione in sala di più di 100 persone, è stato trasmesso in diretta streaming sul canale youtube dell’Università di Pisa dove è stato seguito anche da un gruppo di 30 studenti del corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie Agrarie del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell'Università di Catania (coordinati dalla Prof.ssa Vittoria Catara).
Dopo i saluti del Prof. Andrea Serra (Presidente del BVM), il Prof. Amedeo Alpi, Presidente della Sezione Centro-Ovest dell’Accademia dei Georgofili ha ufficialmente aperto i lavori presentando l’intervento del Prof. Michele Stanca. L’attuale Presidente dell’UNASA, e vice-Presidente dell’Accademia dei Georgofili, ha incantato il pubblico raccontando una delle storie più belle scritte sin qui dall’uomo: il miglioramento genetico delle piante da Mendel all’editing del genoma.
I successivi interventi hanno fatto il punto sulla ricerca italiana nell’ambito dell’impiego delle tecniche di genome editing, in particolare la CRISPR-Cas, per il ritocco genico delle piante (Prof. Francesco Licausi, Università di Pisa) e lo studio della resistenza a malattie nei cereali (Prof. Adriano Marocco, Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza).
Il Prof. Giovanni Vannacci (Università di Pisa) e il Prof. Giuseppe Saccone (Università Federico II di Napoli) hanno fornito alcuni esempi di come la tecnica CRISPR-Cas possa essere utilizzata su funghi ed insetti responsabili di importanti perdite di produzione, quantitative e qualitative, in piante di interesse agrario, mostrando un possibile utilizzo del genome editing per una difesa delle colture più rispettosa dell’ambiente.
I lavori si sono conclusi con l’intervento del Prof. Claudio Moser (Fondazione Edmund Mach) che ha mostrato alcuni risultati riguardanti l’utilizzo della CRISPR-Cas per ritoccare il genoma di piante da frutto finalizzato alla difesa dalle principali malattie che colpiscono, ad esempio, vite e fragola e con l’intervento della Prof.ssa Eleonora Sirsi (Università di Pisa) che ha permesso di avere un quadro esaustivo dell’attuale posizione della Comunità Europea in merito all’impiego di questa nuova tecnica in agricoltura e dei possibili sviluppi normativi futuri.
foto sotto: Prof. Amedeo Alpi e Prof. Andrea Serra (immagine a sinistra), Prof. Michele Stanca (immagine a destra).