Misurare il benessere oltre il PIL. Questioni concettuali e metodologiche

di Filomena Maggino
  • 11 March 2015
Ultimamente il dibattito sulle nuove misure di benessere ha raggiunto un vasto pubblico. Tale dibattito, spesso accompagnato dal ricordo delle parole di Robert Kennedy (discorso tenuto il 18 marzo 1968 presso la Kansas University), è stato sollecitato anche dall’avvio di prestigiose iniziative, come quella della commissione istituita nel 2008 dal Presidente francese Sarkozy (nota attraverso coloro che l’hanno presieduta, Stiglitz, Sen, Fitoussi).
Ciò che emerge chiaramente dal dibattito è che il cambiamento di paradigma richiede un’attenzione particolare alla definizione sia dei concetti che delle metodologie. Infatti, se da una parte la selezione degli indicatori secondo la nuova prospettiva rappresenta una sfida (data dalla complessità della realtà), essa richiede di fare i conti con una necessità (rappresentata dalla relativizzazione) e deve affrontare un rischio (dato dall’eccesso di riduzionismo).
La possibilità di una appropriata identificazione delle nuove misure di benessere per un Paese sta nella capacità e nella consapevolezza degli attori cui è richiesto di fare questo esercizio (statistici, ricercatori, analisti, policy makers, comunicatori, cittadini, ecc.) che richiede al tempo stesso di considerare e rispettare la complessità, di evitare eccesso di riduzionismo e di comprendere come rendere tutto relativo.

(Abstract della relazione svolta dalla prof.ssa Maggino giovedì 5 marzo 2015 durante l’incontro “Misurare il benessere oltre il PIL”, presso l’accademia dei Georgofili)


Measuring welfare beyond the GDP. Conceptual and methodological issues

This paradigm change requires that special attention be paid to the definition of both the concepts and the methodologies. Indeed, if, on the one hand, the selection of indicators according to this new perspective represents a challenge (given the complexity of the situation) it requires coming to terms with a need (represented by the relativization) and must face a risk (due to an excess of reductionism). The possibility of suitably identifying the new welfare measures for a country lies in the capability and awareness of the players required to carry out this task (statisticians, researchers, analysts, policy makers, communicators, citizens, etc.). At the same time requires taking into consideration and respecting this complexity as well as avoiding excessive reductionism and understanding how to make everything relative.