Isolamento e studio. Umberto Greatti scrive ai Georgofili

di Luciana Bigliazzi, Lucia Bigliazzi
  • 25 March 2020

“Ed anche il tuo viso caro cerco far rivivere innanzi ai miei occhi, compiacendomi nell’osservarti nelle diverse espressioni dei tuoi lineamenti, dei tuoi occhi, della bocca, della tua voce; ed allora converso anche con te ed il mio cuore ti dice tutte quelle parole che la voce non ti può far giungere, ma che vorrei tanto ripetertele per dirti che sei sempre con me, qui nel mio animo, nel pensiero, in ogni mio atto, per dirti che sento tanto il bisogno di sentirmi accanto a te e camminare per tutta la vita, così, tenendoci per mano, per infonderci vicendevolmente coraggio e forza”
(R. Conte, Umberto Greatti: sentimenti e parole (1), 2015)

Scrivere all’amata consorte Carla significava per il confinato politico Umberto Greatti colmare la lontananza che lo separava dai suoi affetti più cari e dalla sua terra. Triestino di origine, dal 1933 al 1938, Greatti trascorse i suoi giorni a Ponza subendo anche la detenzione nel carcere duro di Poggioreale. L’isolamento, il carcere, l’amore impedito, l’attesa non scoraggiarono in lui la volontà, la speranza e il desiderio di scrivere e studiare.
Tutt’altro.
L’Accademia conserva nel suo Archivio una breve ma significativa corrispondenza di Umberto Greatti.
Il 17 aprile 1935 scriveva la sua prima cartolina postale al segretario dell’Accademia dei Georgofili: poche righe vergate in una bella e ordinata grafia, nelle quali esprimeva il desiderio di divenire “agronomo” . (1)
L’Accademia non tardava a rispondere chiedendo ulteriori informazioni (titolo di studio e quale diploma intendesse conseguire) per poter meglio indirizzare Greatti verso gli studi agronomici. Puntualmente questi rispondeva precisando di avere “la licenza della 8a classe elementare” e di possedere comunque “per personale inclinazione … una discreta somma di cognizioni” (quando era in libertà frequentava i teatri, leggeva ed amava coltivare spirito e mente). Suo obiettivo era quello di acquisire un diploma di agronomo sostenendo “un esame in una scuola media”.  Chiedeva inoltre che l’Accademia gli suggerisse “quei testi e trattati … più atti ad una coscienziosa preparazione”. (2)
Isolamento ed emergenza sono stati sovente stimolo per gli uomini e Greatti ne è appunto un esempio fra i tanti.
E come non ricordare a conclusione di questa breve nota, i Georgofili “resilienti” Saverio Manetti e Giovanni Targioni Tozzetti che a fronte delle terribili carestie di metà ‘700, seppero nel silenzio dei loro studi costruire trattati volti alla conoscenza e al sostegno della società fornendo l’uno quante più informazioni e notizie possibili per sopperire alla mancanza di nutrimento (Delle specie diverse di frumento e di pane siccome della panizzazione, 1765); l’altro suggerendo l’uso alimentare di erbe spontanee, regalandoci anche una puntuale cronaca storica di tutti gli eventi drammatici avvenuti nel corso di sei secoli (Alimurgia o sia modo di render meno gravi le carestie proposto per sollievo de’ poveri, 1767).


(1)

Napoli 17-4-35
Preg.mo sigr. Segretario
    Nell’intento d’abbracciare una professione tecnico-agricola e più precisamente quella di agronomo mi rivolgo a Codesta Accademia per avere delle indicazioni sul programma addicentesi all’esame per ottenere tale diploma.
 Chiedo inoltre mi si voglia indicare la sede d’una scuola ove potrei svolgere tali esami e quali siano i testi ed i trattati che Codesta Accademia creda più confacenti a tale ramo professionale e più opportuni da consigliare.
    Nell’attesa dei loro cortesi consigli ringrazio sentitamente.
        Con la dovuta osservanza
             Umberto Greatti


(2)

Napoli 19-4-35
Alla Spett.le  Segreteria della R. Accademia Georgofila
                                               Firenze
Per maggior chiarimento alla mia del 17 u.s. ed a riscontro alla spett. V/. del 19 s. mi fa obbligo precisare che possiedo la licenza della 8a classe elementare (la così detta 3a cittadina del passato ordinamento scolastico austro-ungarico) e che credo possa equipararsi alla 3a complementare italiana. Ad ogni modo, per personale inclinazione possiedo una discreta somma di cognizioni (conosco fra l’altro il latino ed il francese) e ciò per essermi sempre applicato allo studio autodidatta.
    Mio intento sarebbe ora di acquistare un diploma d’agronomo e quindi sostenere un esame in una scuola media la più adatta alle mie condizioni culturali.
    Mi permetto quindi rivolgere nuovamente a Codesta Spett.le Segreteria la richiesta di indicarmi la scuola che mi si addice onde sostenere l’esame per il diploma in questione, ed inoltre, quei testi e trattati che Cotesto Ente crede più atti ad una coscenziosa preparazione.
        Ringraziando
                        Umberto Greatti


Foto: Immagine storica del porto di Ponza