I Lord aprono all'editing genetico nel Regno Unito "per produrre colture sane e più resistenti"

  • 24 June 2020

I membri della camera dei Lord intendono rendere legale l'editing genetico delle colture in Inghilterra, una mossa che secondo gli scienziati offrirebbe alla nazione la possibilità di sviluppare e coltivare varietà più resistenti e nutrienti. La normativa, inoltre, aprirebbe le porte all'editing genetico degli animali.
La modifica verrà proposta quando il disegno di legge sull'agricoltura arriverà in sede di commissione alla Camera dei Lord il mese prossimo. È sostenuta da un ampio numero di Lord che credono che una simile iniziativa non sia più rinviabile.
Allo stato attuale, la pratica è fortemente limitata dalle normative UE. Il piano prevede l'introduzione di un emendamento al disegno di legge per conferire al segretario di Stato per l'Ambiente, l'Alimentazione e gli Affari rurali il potere di apportare modifiche alla legge sulla protezione ambientale, che eliminerebbero la restrizione all'editing genetico in Inghilterra. Il resto del Regno Unito necessita di una normativa separata. L'editing genetico di piante e animali è controllato dalle stesse rigide leggi europee che regolano gli organismi geneticamente modificati (OGM). Tuttavia, secondo gli scienziati l'editing genetico è più economico, più veloce, più semplice, più sicuro e più preciso della tecnologia OGM.
"Tra i primi benefici che l'agricoltura del Regno Unito potrebbe trarre dall'editing genetico c'è il grano senza glutine, la barbabietola da zucchero resistente alle malattie e patate persino più salutari di quelle che produciamo oggi", afferma David Baulcombe, professore di botanica all'Università di Cambridge.
Entusiasmo condiviso anche dai membri della camera dei Lord che hanno sostenuto che l'ampio uso dell'editing genetico nelle colture potrebbe dare alla nazione un vantaggio chiave in agricoltura e nell'industria alimentare dopo la Brexit.
"Per quanto riguarda l'editing genetico, il governo concorda sul fatto che l'approccio dell'UE non è scientifico", ha affermato Lord Gardiner, che rispondeva in Parlamento per il governo.
Secondo i sostenitori dell'editing genetico, liberarlo dalle costose restrizioni imposte dall'UE alla coltivazione di piante geneticamente modificate, permetterà alle piccole e medie imprese di avviare nuovi progetti. Al momento solo le grandi aziende possono sostenere i costi delle rigorose sperimentazioni richieste per la coltivazione di piante geneticamente modificate.

da "The Guardian" in Agrapress,  Rassegna della stampa estera n. 1343, 17/6/2020