Invasi artificiali e agricoltura. Giornata di studio in memoria dell’Ing. Angelo Omodeo (1876-1941)

Conferenza web organizzata dalla Sezione Nord-Ovest dell'Accademia dei Georgofili, in collaborazione con Società Agraria di Lombardia, Museo Lombardo di Storia dell'Agricoltura e DISAA dell'Università degli Studi di Milano.

Segreteria organizzativa –Società Agraria di Lombardia: info@agrarialombardia.it

PRESENTAZIONE
L’ingegner Angelo Omodeo nasce a Mortara nel 1876 da una famiglia di agricoltori e commercianti di riso. Neglianni giovanili  è  vicino  al  partito  socialista  riformista,  segue  le  lotte  per  una  maggiore  giustizia  sociale nei  confronti dei salariati  che  lavorano  nel  settore  del  riso  e  diventa  amico  personale  dei  leader  Filippo  Turati  e  Anna  Kuliscioff.  Nel 1899  si  laurea  in  ingegneria  al  Politecnico  di  Milano  e  fonda  uno  studio  impegnato  nelle  progettazione  di  grandi dighe.  Tale  attività  avrà  grande  successo  e  lo  porterà  in  alcuni  decenni  a  realizzare  dighe  in  tutto il  mondo  (Sud America,  Africa,  Spagna,  Scozia,  india  e  ovviamente  Italia,ove  la  sua  opera  più  famosa  è  la  diga  sul  fiume  Tirso  in Sardegna  con  cui  sicrea  un  Lago,    a  lui  intitolato, che a quei tempi era il più grande lago artificiale d’Europa e che risolve per la prima volta i problemi di scarsa disponibilità di acqua dell’isola). Dal 1931 al 1938, nell’ambito di accordi  cooperazione internazionale  fra  Italia  e  URSS,  Angelo  Omodeo    apre  un  ufficio  di  progettazione  di  dighe  e impianti idroelettrici a Mosca. Ritiratosi sul Lago di Garda in una proprietà di famiglia,muore nel 1941.
Un primo spunto d’interesse rispetto alla figura di Angelo Omodeo risiede nel fatto che l’Ingegnere ha espresso idee altamente innovative rispetto all’importanza per lo sviluppo del  Paese  della  razionale  gestione  delle  risorse  idriche, vista come elemento fondante attorno a cui ruotano settori dell’energia, dell’agricoltura, dei trasporti, dell’industria e degli usi civili dell’acqua. Tali idee sono raccolte in scritti che ancoroggi colpiscono per la loro originalità ed attualità. Si  tenga  inoltre  conto  che  nelle  sue  attività  di  realizzazione  delle  dighe, l’Omodeo si  trova costantementea confrontarsi  con  gli  aspetti  geologici,  meteorologici,  botanici,  pedologici e  agronomici,il  che lo  porta a  raggiungere un visione ampia delle relazioni che intercorrono nell’ecosistemae di cui si trova traccia in molti suoi scritti.
In virtù della grande rilevanza storica del personaggio e della lezione che ancor oggi ci può portare abbiamo ritenuto opportuno promuovere questo convegno,in cui la riflessionein chiave storica non vorrebbe essere qualcosa di fine a sé stessa, ma porsi come strumento per derivare alcune significative conseguenze in termini di attualità e prospettive della gestione delle risorse idriche nel nostro Paese.

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